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"Tutti in piedi ad applaudirvi"

30/03/2010 alle 09:03.

IL ROMANISTA (D.GIANNINI) - «Bisogna alzarsi in piedi e applaudire la Roma». Se a parlare fosse un tifoso, un giocatore o un dirigente giallorosso, una frase del genere non farebbe notizia. Ma se apronunciarla è il ct della Nazionale italiana, è tutta un’altra storia. Marcello Lippi sembra essere rimasto a bocca aperta di fronte alla cavalcata che ha portato la Roma dall’anonimato fino ad un passo dalla vetta del campionato. Roba da non crederci, sicuramente un’impresa da applaudire.

Poi però Lippi mette da parte l’entusiasmo e si cala nuovamente nei panni del ct imparziale e sull’esito del campionato non si sbilancia: «In un periodo è andata meglio l’Inter, poi c’è stato il Milan, poi la Roma. E ora sono raccolti tutti in 3 punti. Nel nostro calcio basta mollare un po’ e c’è subito chi ne approfitta. Roma e Milan si sono rifatte sotto, è molto bello che ci siano dubbi fino alla fine. I tifosi di queste squadre devono essere ultra felici, in particolare quelli dell’Inter». Possibile? Dopo la batosta dell’Olimpico? E perché mai? «Perché la loro squadra è in corsa anche in  e in Coppa Italia. Dite che i nerazzurri sono in calo ? Non tocca a me giudicare queste cose. Per vedere quanto sia difficile l’accoppiata campionato-, basta vedere a quante squadre sia riuscita. Questo dato è sufficiente per capire quanto sia difficile ottenerla».

Il ct torna ad essere pungente quando si tirano fuori il Sudafrica e le parole di Platini che non ci ha messo tra i favoriti: «L’Italia non va ai Mondiali solo per fare bella figura, ci va per vincere. Noi siamo i campioni in carica, sappiamo come si fa, sappiamo cosa ci vuole per vincere». Magari ci vogliono anche dei campioni come Toni e : «A maggio farò le scelte. Ditemi voi, potrei mai scegliere chi è meno in forma? A tutti dico di star bene e di giocare il più possibile. Lo dico a tutti, non a uno solo». E adesso, finalmente, Francesco e Luca lo potranno fare insieme. Per la Nazionale, per loro stessi, per la Roma. Per alzarsi in piedi e applaudire qualcosa di enorme.