"Totti per la Roma è fondamentale"

26/03/2010 alle 08:47.

GASPORT - Ultimissime dal Policlinico Gemelli: il calcio vincente può essere una cura anti-invecchiamento. Guardate quel signore con la giacca grigia nella foto sopra. Non ha i 70 anni che l’anno scorso gli aveva affibbiato José Mourinho, e neppure i 59 denunciati dall’anagrafe. No, Claudio Ranieri adesso sembra avere vent’anni. Insomma, un mezzo miracolo.



«staminale» «Visto che siamo qui faccio questa similitudine— dice Ranieri—: ogni squadra è un tessuto, ogni giocatore è una cellula di questo tessuto. è una cellula fondamentale, una cellula staminale. Deve esserci uno stretto rapporto tra squadra e singolo, come tra cellula e tessuto. Io sono un elemento un po’ particolare, perché sono un singolo e faccio parte del tessuto, ma sono inserito in un contesto e devo saper gestire altre cellule come staff, medici e giocatori. Per tenere unito il branco bisogna trovare la chiave per tutti. Menez ad esempio è strepitoso, ma avrebbe bisogno di uno che lo facesse giocare sempre, anche quando non va. Gli ho spiegato che non può essere così, il ragazzo ha capito e ora credo si veda».



Idea tridente Stop
. A questo proposito a Trigoria si sussurra come Ranieri possa non rinunciare al tridente Menez, Toni e Vucinic. Prevedendo in panchina, il sacrificato potrebbe essere Taddei. Ma la filosofia di fondo dell’allenatore è questa, esposta a : «Prima della partita dirò: divertitevi, ve la siete meritata. Noi cosa abbiamo da perdere? Non abbiamo mica lo scudetto, ma siamo pronti a fare la festa all’Inter».



Sensi & Montali Se la presidente, scaramanticamente si limita a dire «magari» all’ipotesi scudetto, due concetti di Montali vanno sottolineati: «L’Inter è la squadra più forte, ma proprio per questo non bisogna andare al braccio di ferro con loro. Occorrerà intelligenza». Quella che usa anche Ranieri nel difendere da chi parla dei mega-stipendi. «Pensate al cinema, dove gli attori sono pure strapagati. Lì, però, se una scena non viene bene viene rigirata. Francesco se sbaglia si espone in prima persona. Nel calcio la scena non si può mai girare di nuovo». Proprio vero. Anche per questo, forse, nell’aria galleggia un senso d’irripetibilità.