Totti: "Il Mondiale? Ne parlerò con Lippi"

10/03/2010 alle 09:01.

IL ROMANISTA (G.PIACENTINI) - Sarà perché la Coppa del Mondo si trova a Roma. O forse perché due giorni fa sia Luca Toni sia Bruno Conti lo hanno “convocato” per il Sudafrica. O semplicemente perché l’emozione

Il tormentone sul possibile ritorno in azzurro del capitano si è arricchito ieri di un nuovo capitolo dopo le aperture di Lippi e del presidente federale Abete (che continua a insistere anche con Alessandro Nesta) degli ultimi giorni. sceglie la televisione francese Canal Plus per mettere nero su bianco il suo desiderio di tornare in Nazionale.

 
Precisando però che la decisione finale spetta comunque al Lippi. "Alzare la Coppa del Mondo è stata una delle sensazioni più belle del mondo – le parole del capitano che svela anche un retroscena inedito della vittoria berlinese - anche perché quando alzavo la Coppa del Mondo verso i tifosi dell’Italia lo facevo perché lì c’era mio figlio Christian che allora aveva sette mesi ed era la prima volta che mi veniva a vedere. Per questo motivo perciò ho pensato che era doveroso alzarla verso di lui". Sul ritorno in maglia azzurra. La volontà, ormai è evidente, c’è tutta ma perché il sogno diventi realtà si devono realizzare alcune condizioni. Prima su tutte la sua completa guarigione dai problemi al ginocchio che non gli stanno dando tregua nell’ultimo periodo. "Tornare in azzurro? Non lo so, perché ancora non ne ho parlato con il mister e poi dovrò valutare la mia condizione fisica e poi bisogna vedere il gruppo mi vuole. Un poi dopo l’altro…".
 
Sulla volontà di Lippi di dubbi ce ne sono ben pochi, così come sul gradimento (già espresso tra l’altro) da parte dei compagni di squadra. L’unico punto interrogativo, come detto, riguarda le sue condizioni fisiche. E su quelle se ne potrà sapere qualcosa in più solo tra qualche giorno. Il capitano si lascia andare poi a qualche rivelazione sul suo passato. Niente di inedito, ma sentirgli dire che dopo lo scudetto del 2001 è stato a un passo dall’indossare la maglia del Real Madrid fa sempre un certo effetto.
 
"C’è stata un’occasione importante dove potevo arrivare al Real Madrid. Non ho detto no, anzi all’inizio ho detto sì. In quel momento avevo dei problemi con il club, però poi si sono risolti e le cose sono cambiate". A confermare le parole di , quelle di Raul, che aveva espresso il suo gradimento alla trattativa. "Sembrava potesse arrivare - le sue parole - poi però le cose non sono andate così. Sarei stato onorato di giocare con lui, perché è stato uno dei migliori giocatori della storia. A qualsiasi squadra sarebbe piaciuto averlo nelle sue fila".
 
Infine il capitano ricorda l’emozione più grande vissuta in maglia giallorossa.
"Il momento più bella della mia carriera è stato lo scudetto del 2001. Era un sogno che avevo da quando ero bambino e che sono riuscito a realizzare, anche perché come ho sempre detto vincere uno scudetto a Roma è come vincerne dieci da un’altra parte in Italia. Quando sei giovane pensi e speri di calpestare il prato dell’Olimpico, però era più un sogno che la realtà. A Roma si amplifica un po’ tutto. Erano vent’anni che non si vinceva uno titolo e quando l’abbiamo fatto è scoppiato il delirio. La gente diventa pazza, non capisce più niente, farebbe qualsiasi cosa per questi colori".