
IL MESSAGGERO (R. RENGA) - La Roma ha nove punti in più delle quarte: benissimo. Anche perché tutto lascia credere che il futuro del campionato sia giallorosso. E non ci riferiamo, di proposito, alla partita con lInter, che, è noto, quando scende allOlimpico lo fa sempre con labito migliore: sa che la Roma le offre una festicciola, mentre a Milano succede il contrario. Scambio di affettuosità tra famiglie. La Roma rintraccia altrove i suoi vantaggi. Di una cosa eravamo sicuri: il giudice aveva fatto indirettamente un favore a Ranieri fermando quattro giocatori in
La Roma stavolta non solo ha vinto, ha anche riacquistato, tra squilli di tromba e giochi pirotecnici, Menez. E non ci sono dispiaciuti Faty e Brighi, di cui avevamo perso la memoria. Il caso di Menez è emblematico: i giocatori, in quanto tali, hanno bisogno di giocare. E solo così possono essere giudicati. Il francese è poco più di un bambino, ma possiede numeri strani e sconosciuti.
Certe finte appartengono solo al suo repertorio. Per mostrarsi comè, Menez deve sentirsi titolare, serve che Ranieri gli dica: vai in campo e prova tutto ciò che vuoi, se sbagli non succede niente. Come è capitato a Vucinic, che sino a qualche tempo fa veniva contestato da chi ritiene che il calcio sia solo forza fisica.
Chi ha buona memoria, ricorderà: per noi Vucinic era da Barcellona, più che da Roma. Lo pensavamo e lo pensiamo. A questi giocatori, dovremo presto aggiungere il più riposato e bravo di tutti. Francesco Totti. A Roma già si chiedono: e chi esce? Problemi di Ranieri, che è pagato per risolverli. Se dipendesse da noi, risponderemmo con un altro interrogativo: e chi ha detto che deve uscire qualcuno? Totti alle spalle di Toni, con Menez e Vucinic larghi: non sarebbe male. Oppure tre attaccanti e altri quattro pronti a intervenire in corso dopera (Perrotta, Baptista, Menez, Cerci).
Scelte da ricchi, altro che da società in fallimento. Nessuna, tra le squadre di testa, può godere di certi privilegi. La Roma, che era stanca e faticava a stare in piedi, si trova adesso nella situazione opposta: fresca, lanciata, con un Menez e un Totti in più. Palermo, Sampdoria e Juventus stanno decisamente peggio. Chi vuole, può allargare il panorama e guardare anche sopra, dove villeggiano Inter e Milan. Tanto per fare, guardiamo.
LInter avrà la Champions con tutto lo spreco di energie che lEuropa si porta dietro; il Milan, senza Nesta, non ha difesa e Pato è diventato un problema sanitario. Il fatto che a segnare sia ancora Inzaghi, la dice tutta. Il Milan in una partita singola può battere il Manchester, ma alla lunga sembra destinato a tirare il fiato. Ultime sugli allenatori, che a giugno balleranno il can can: Marino a Parma e Giampaolo a Udine. La Samp, che perderà Del Neri, guarda con intensità Guidolin.