
IL ROMANISTA (D. GIANNINI) - Chissà dove saremmo adesso se non ci fosse stato quel gelo della
Sarà lobiettivo Sudafrica a dargli questa carica? E se anche fosse? Tanto meglio per la Roma, che si ritrova un giocatore che, a 32 anni e con un mondiale vinto alle spalle, ritorna fino alla propria linea di fondo per aiutare la
sua squadra a vincere una partita contro lUdinese, che sarà pure in forma ma non è il Manchester. Un Toni da brividi, prepotenza fisica e spirito di sacrificio. Uno che prima dice «Vucinic è un genio e io mi metto al suo servizio», e poi aggiunge «ora vogliamo vincerle tutte». E con lui forse si può. A cominciare da Bologna, un campo che gli ha regalato gioie e dolori. Un campo dove ha giocato relativamente poco. Da quando il "Numero
1" è arrivato nel calcio che conta, quello della massima serie, il DallAra in campionato lo ha visto da protagonista solo in 3 occasioni. La prima nel campionato 2000-01, quello del terzo scudetto romanista, quando giocava
nel Vicenza. La seconda la stagione dopo, con la maglia del Brescia. La terza nel 2004-05 col Palermo.
Poi basta, né prima né dopo. Perché la sua strada e quella dei rossoblù non si sono quasi mai incrociate: o loro erano in B, o lui non giocava. E il bottino di queste tre sfide è piuttosto magro: due pareggi e una sconfitta. Ma cè un motivo per sorridere in vista della partita di mercoledì sera: in quelle stesse tre partite Luca ha sempre segnato. Un gol a match, come da quando è arrivato da noi. E poco importa se finora lì non è mai riuscito a portare via i tre punti, perché potrà farlo in giallorosso. Per restare attaccati allInter e giocarsi tutto nella sfida di sabato.
Quando potrebbe finalmente giocare con Totti, il motivo che lo ha spinto a scegliere la Roma. Francesco, Mirko e poi lui. Due geni e un fenomeno. Quanto basta per «provare a vincerle tutte».