Stop ai festeggiamenti. La Roma già punta Bari

29/03/2010 alle 09:30.

GASPORT (A. CATAPANO) - Cena fuori consentita sabato sera, ma senza esagerare. Ammessi tete-à-tete, gruppi di tre o quattro persone, non di più. Grandi tavolate considerate eccessive. Se proprio insistete, una capatina in discoteca. Ma la domenica in famiglia, a riposo. Ottimi cinema, teatro, musei, parco con i bimbi, tv in salotto. Consentita pure la visione di Milan-Lazio, ieri sera. Ma al fischio finale, subito a letto. Oggi si ricomincia. Anzi, «comincia la settimana più importante della stagione— dice un dirigente —, quella in cui dovremo confermarci».

Scelte di vita Entusiasmo tutto sommato contenuto. Caroselli sì, ma senza bloccare la à. «Non si può festeggiare per niente», dice giustamente Gian Paolo Montali. Solo che fino a qualche tempo fa ciò che altrove appariva perfino scontato, qui si faceva fatica a comprenderlo. «Dobbiamo avere comportamenti da grande squadra — ancora Montali— e le grandi squadre festeggiano quando vincono la guerra, non la battaglia » . E pure Ranieri, nel post-partita, aveva ammonito: «Bella vittoria, vero? E pensare che non abbiamo fatto ancora nulla, il bello comincia ora, col rettilineo finale». I giocatori hanno afferrato il concetto, ormai. Indicativa la frase di Rodrigo Taddei. «Facciamo finta che non sia successo niente, come se questo Roma-Inter non fosse mai esistito». Per Burdisso è esistito eccome: avvicinato da qualcuno dello staff interista (non Mourinho), poco carinamente («Ma non ti ricordi che sei dell’Inter? Con noi non hai mai giocato così», gli hanno detto), ha risposto per le rime e nello spogliatoio si è sfogato con i compagni: «Lì non voglio più tornarci, voglio restare alla Roma».

E del resto di questa squadra è uno dei leader riconosciuti. Amici, parenti, interviste A parte Burdisso, per gli addetti ai lavori è stata quasi una serata come un’altra. Cena fuori e per qualcuno la famosa capatina in discoteca. Taddei e Julio Sergio hanno mangiato assieme all’Eur. , Toni, Riise e Mexes avvistati -in un noto ristorante a Ponte Milvio. Ecco, qui hanno perso tutti i freni inibitori: appena circolata la notizia, nella zona si sono dati appuntamento migliaia di giovani, il locale è stato benevolmente circondato, i giocatori all’uscita accolti da cori, abbracci e manate alle automobili. Per molti la serata è proseguita in discoteca (al Babel). C’è chi ha ne contati undici. e Ilary in testa, , Menez, Baptista e Juan, Vucinic e Stefania dopo essere stati a cena con tutta la famiglia (di lui) e gli amici leccesi (di lei). Più sobri allenatore e dirigenti. Ranieri ha trovato la cena pronta a casa. Pradè è corso da moglie e figlia e magari si è rivisto la partita. Montali ha preso la macchina e si èmesso in viaggio verso Parma, casa sua. Oggi si ricomincia, è la settimana chiave, interviste ai calciatori non sono previste, potrebbero lasciarsi andare. La Roma fa sul serio.