Sono pronto, Roma a tutta

30/03/2010 alle 10:29.

CORSPORT (F.TOTTI) - Solo lo sport e il calcio in particolare oggi riescono a far vivere giornate così emo­zionanti per i tifosi. Sabato la passione, la tecnica, l’agonismo sono andate di scena al­lo stadio Olimpico e queste tre componenti ci hanno permesso di battere l’Inter, una grande squadra, guidata da un grande alle­natore, con una rosa importante di giocato­ri a livello mondiale



Nella storia recente della Roma, partite come quella di sabato ne abbiamo giocate tante, anche più importanti, ma spesso non sono finite be­ne. Certo, il palo di Milito ha provocato a me e a tutti i tifo­si uno shock, io ho perso dieci chili, ma per fortuna è stato solo un grande spavento. So­no stato molto contento perché ancora una volta il gruppo è stato la nostra arma vincen­te. Questa è sempre stata una mia convinzio­ne, dall’inizio del campionato e negli anni passati. Chiunque è arrivato da noi, si è sem­pre inserito alla grande, basti pensare a Burdisso e Toni, che sembra che giochino con noi da una vita. Arrivati a questo punto ci crediamo, abbiamo il dovere di crederci fino alla fine e poi tireremo le conclusioni.



Credo che la nostra società abbia una sto­ria unica al mondo, una proprietà composta da una famiglia di tifosi e dal nostro presi­dente che è il nostro primo tifoso, oltre due tra i più importanti dirigenti come Bruno Conti e Daniele Pradè che sono romani e ro­manisti per la pelle. L’allenatore Ranieri, nato e cresciuto calcisticamente nella Ro­ma, è sicuramente sempre stato nostro tifo­so, per non parlare di me e , capi­tano e vice capitano, che siamo cresciuti nel settore giovanile e siamo entrambi tifosi ap­passionati.

E’ difficile trovare nel mondo un club di calcio che riconosca queste figure di profes­sionisti che sono anche i primi tifosi della squadra. Probabilmente questo è un valore aggiunto, perché tutto quello che facciamo è sempre in funzione del bene della nostra Roma.

Sabato sarà una partita importante, deci­siva, sicuramente ci saranno tanti, tantissi­mi tifosi che ci sosterranno come nella trasferta del­l’anno dello scudetto. So­no sicuro che i nostri tifosi avranno un comporta­mento civile ed educato che permette­rà loro di par­tecipare an­che alle pros­sime trasferte senza incor­rere in inutili sanzioni e divieti. Abbiamo bisogno del loro sostegno in questo finale di campionato.



Il Bari è una squadra che ha espresso un ottimo calcio, organizzato, fisico e tecnico, ma noi non possiamo permetterci nessun er­rore, perché è troppo importante questa partita. Con l’Inter credo che abbiamo espresso nei primi 35 minuti un grandissi­mo calcio, per ritmo, atleticità e attenzione. Abbiamo messo alle corde una squadra che ha sempre fatto della forza fisica la sua ar­ma migliore e abbiamo avuto anche il co­raggio di giocare con tre attaccanti per di­mostrare, se ancora ce ne fosse bisogno, che noi non abbiamo paura di nulla e siamo tut­ti pronti a sacrificarci per la squadra, come è sempre avvenuto anche nei momenti me­no felici.

Il nostro allenatore ha sempre dimostrato di approcciarsi alla partita in maniera cor­retta ed efficace, cercando di prendere le contromisure della squadra avversaria, ma soprattutto senza rinunciare mai al gioco.

Ora arriva il bello, ma anche il difficile, l’euforia può fare brutti scherzi. Troppi gli errori in cui possiamo incorrere. Sicura­mente qualcuno vorrà apparire come l’arte­fice dei nostri successi, ma ora è troppo fa­cile. Il gruppo è sempre stato il vero dodice­simo uomo in campo.

Sono sicuro che assisteremo al solito tea­trino, come è già successo sabato dopo la partita nelle sale vip dello stadio affollate di persone che si sono precipitate a fare i com­plimenti. Eppure non le ho mai viste nei nostri momenti di difficoltà. Probabilmente erano prese da altri impegni o a parlare male di noi in qualche segreta stanza. Sono le stesse persone che vengo­no allo stadio con gli inviti della Roma e poi parlano ma­le della società.



Quest’anno è capitato qual­cosa di veramente strano. Per la prima volta siamo sta­ti in discussione io e Bruno Conti, simboli ricono­sciuti in tutto il mondo come i rappresentanti e gli amba­sciatori di questa Roma. Ho visto e ho sentito persone che hanno messo in discussione la nostra pro­fessionalità e il nostro affetto per questa so­cietà, in favore dei nostri interessi persona­li. Credo che io e Bruno abbiamo sempre ri­spettato una regola di vita, quella di dimo­strare con i fatti e la verità il nostro attacca­mento di oggi e del futuro. E questo nessu­no può mai metterlo in dubbio.

Sono contento di essere rientrato dopo un’assenza più lunga del previsto, ma ora mi sento pronto a dare il mio apporto perso­nale importante ai miei compagni per que­sto finale di campionato. Mai come que­st’anno il torneo è stato così avvincente in ogni zona della classifica e credo che solo nelle ultime giornate saranno decise le va­rie posizioni.