CORSPORT (PISTILLI) - Roma-Milan e Fiorentina-Juventus accendono luci ed emozioni del campionato: due partite da annoverare fra le co siddette 'classiche', in quanto in terpretate da squadre vincitrici di scudetti, per giunta divise da forti rivalità. Questo sabato lus suoso sarà aperto dall'anticipo di Firenze, al quale seguirà quello in scena all'Olimpico, finalmente colmo fino all'orlo, cosa che non succedeva da nove anni: potenza dei buoni risultati e dell'entusia smo che ne deriva.
A Roma è in palio il secondo posto, sul quale si sono già allungate le mani milaniste. I leonardeschi (ci sia passata lirriverente definizione) potranno ripararsi dietro i tre punti di vantaggio che li dividono dalla Roma: due risultati su tre gli andrebbero a fagiolo, il che accentuerà le difficoltà tattiche dei giallorossi. Allandata vinse (2-1) il Milan che, pareggiato l'iniziale 0-1 con un discusso rigore trasformato da Ronaldinho, simpose grazie a un gol di Pato, il quale stasera non potrà rispondere all'appello: assenza pesante, le cui conseguenze non sono preventivabili. Di sicuro c'è questo: dal giorno del rientro, e quindi nelle ultime tre partite, l'apporto di Pato ai successi del Milan è stato rilevante, se si pensa ai quattro gol, due dei quali riservati domenica scorsa all'Atalanta, da lui firmati nelle ultime tre partite. Dover rinunciare a Pato è come per la Roma dover rinunciare a Totti, i problemi del quale non sono stati definitivamente risolti, visto che per rivederlo in campo bisognerà ancora pazientare. Ma in questi casi, meglio procedere con i piedi di piombo, senza fretta.
Nemmeno a San Siro, in quella sfida di quasi cinque mesi fa, malamente gestita dall'arbitro Rosetti, cera Totti: gli dei del calcio si stanno accanendo contro questo campione (e bravo figliolo) che miglior trattamento meriterebbe dal destino. In compenso, la Roma riavrà Julio Sergio, portiere dal formidabile rendimento, Pizarro, solido pilastro del centrocampo, e finalmente Toni, che in avvio potrebbe essere preferito a Baptista. Tra i molti brasiliani impiegati su questo e sull'altro versante mancherà Mancini, un ex che a Roma non ha lasciato molte inconsolabili vedove, cosicché è presumibile che Leonardo scelga tra Abate, e sarebbe la soluzione più pragmatica, e Beckham, il cui impiego comporterebbe una versione tattica più audace e sofisticata.
Se lo stato di salute del Milan sembra abbastanza buono, hanno destato qualche perplessità le dimenticanze a causa delle quali la Roma si è fatta bocciare in Europa League dal Panathinaikos, quand'era in vantaggio di quel gol che le sarebbe bastato per essere promossa, e raggiungere dal Napoli, a dispetto di un 2-0 che avrebbe dovuto metterla al riparo da un ritorno di fiamma degli avversari. Qualcosa non ha funzionato negli ingranaggi tattici o nella testa, oppure negli uni e nell'altra, della Roma: auguriamo a Ranieri di aver colto il busillis e di aver escogitato le contromisure perché la sua squadra non perseveri nell'errore e, soprattutto, non prenda cantonate in una partita delicata e importante come questa con il Milan. Resta comunque il fatto che - sì, è vero - la Roma si è fermata a sette vittorie consecutive, ma è altrettanto vero che non perde da sedici giornate, cioè dall'ormai lontano 28 ottobre (12) a Udine.
Risulteranno decisivi i contrasti a centrocampo, dove la Roma potrà farsi valere se manterrà alto il ritmo, se imporrà il suo pressing, se saprà disattivare le pedìne più propositive del Milan: Pirlo e, più avanti, Ronaldinho. Dopodiché toccherà a Juan e a Mexes non commettere sciocchezze nella marcatura di Borriello, temibilissimo uomo d'area, o di chi eventualmente gli sarà affiancato da Leonardo. Ma anche la difesa milanista, piuttosto macchinosa, avrà il suo daffare non soltanto contro Toni e/o Baptista, ma anche contro Vucinic, in vena scintillante.
L' Inter se ne sta alla finestra, in attesa del risultato di Roma. E domani sera incalzerà la fragile difesa genoana, 43 gol sulle spalle, già travolta a Marassi per 5-0. E non c'era lo spietato ex Milito... Senza dubbio, i rientri di Samuel, Cordoba, Muntari agevoleranno il lavoro di Mourinho. A proposito del quale va detto che l'Under 21 gli ha restituito un Balotelli nuovo, moralmente ricaricato dal-l'affetto dimostratogli dai tifosi di Rieti. Non ne disperda l'euforia e gli ottimi propositi.
Sul campionato è probabile che incidano le preoccupazioni solitamente suscitate dalle Coppe europee, in modo particolare quando viene il bello delle eliminazioni dirette. Martedì la Fiorentina tenterà di mandare al tappeto il Bayern, dopo lo scan- daloso 1-2 di Monaco, arbitro il norvegese Ovrebo. La sera dopo, il Milan proverà a scalare la montagna del 2-3 inflittogli a San Siro dal Manchester United: impresa ai confini dell'impossibile. Giovedì, altro duello italo-inglese: Juve-Fulham in Euro-League. Per ciò che riguarda l'Inter, se ne riparlerà martedì 16. Intanto, chi privilegerà la Fiorentina, tra Juve e Bayern? Prandelli dirà, giustamente, che entrambi gli obiettivi sono nel suo mirino. Ma una stoccata vincente contro il Bayern, a nostro avviso, valorizzerebbe e cambierebbe la stagione dei viola, più di quanto potrebbe farlo un successo sulla Juve, per giunta falcidiata dagli infortuni. Tornerà a Firenze Felipe Melo, Prandelli recupererà Gilardino, Zaccheroni potrà contare per la prima volta sul prezioso contributo di Iaquinta, comunque spedito in panchina.
Staremo a vedere chi si divertirà di più, tra Firenze e Roma. Mica sarà Mourinho?