Secondo terzi è uguale. Ma poi...

05/03/2010 alle 09:22.

IL ROMANISTA (M. CATALANI) - Meno uno. Domani sera cercheremo di farci restituire quanto Rosetti pochi mesi fa “prese” a suo comodo. Inutile dirlo, siamo distratti da mille pensieri che il quotidiano propone. Se si sfogliano i giornali, si guardano i tg o si rubano notizie da internet , la cronaca supera la fantasia e sempre di più “il normale” aspetta che il pallone giri tra i campi nel fine settimana. Chi si occupa di gestire la nostra penisola tra un decreto e un appalto gira alla ricerca di particolarissimi “pennuti”, che colpiscono alle spalle senza pietà.

Nel triangolo via “Cassia-Vaticano”, girano personaggi inquietanti. Come non essere felici nell’apprendere che tra un corista nigeriano che va, c’è un Pizarro che forse torna. Sono certo che le “misure” non saranno le stesse ma noi, fedeli alle vecchie e sane abitudini, ci accontentiamo del “piccolotto” che dà gioia al cuore e non nuoce alle nostre terga. Scappiamo veloci dall’insidioso quotidiano, da notizie che ci rincorrono “arrapatissime” e rifugiamoci nell’amore eterno: la Roma. Lo sapete come la penso. Secondi o terzi va bene tutto, come Francia o Spagna… basta che se magna, poi quest’altro anno, beccati i soldi della e fatto il mercato (che da quarti non faresti…) a bocce ferme se ne riparla. Perché tanta fiducia nel futuro? Perché per ora sembra guardare dalla nostra parte. Il Milan del Berlusca non credo che il prossimo anno spenderà troppo e bene. Che ad Arcore il Milan sia l’ultimo dei problemi, lo abbiamo capito tutti.

Galliani forse proseguirà nell’operazione “Orfei” più intento ad acquisti circensi ad effetto (che sensibilizzano il marketing) quanto alla sostanza. La , almeno che non torni Capello (se resta dove sta, non piange nessuno!) ha nei suoi dirigenti la stessa capacità di fare mercato di un “bamboccione” abbandonato dalla mamma un mese a Roma con il frigo vuoto. L’Inter? Ma vuoi vedere che so’ finiti i tempi belli? La Saras, la pompa di benzina di famiglia, quest’anno chiude il bilancio a meno 59,5 milioni, dividendi a quanto pare scarsi. Se non è infinito “l’argent de poche” messo a disposizione del bambinone di famiglia è credibile che anche in casa Moratti, qualcuno chieda di stringere la cinghia e fare di conto. Lo so , sarebbe disgustoso se tanto accadesse. Un po’ come vedere “Panariello-Briatore” negli spot Wind chiedere al del suo condominio il telefonino in prestito per fare una chiamata. Orrore! Ma come vi facevo notare all’inizio della nostra chiacchierata, volano “pennuti” e

avendo quasi terminato con gli “abituè”, cercano casa. E se la trovassero dalle parti della sede neroazzurra in via Durini? Anche il nome, cari amici… ma soprattutto amiche, sembra profetico. Certo sarebbe triste non vederlo più spendere tanti soldini e noi non dovere più assistere alle sue celebri risposte. “Presidente è vero che compra il Big Ben perché a Mourinho sta sul cavolo l’orologio di San Siro?” E lui un po’ dinoccolato, ma sempre rigorosamente “no casual-radical chic!”, con l’occhio a palla sospeso a metà tra naso e occhiali, rispondere con il suo fatidico “…vedremo…”, per poi farsi largo tra i cronisti ed entrare nella macchina, tutte rigorosamente diverse dalle cento precedenti.

Ci mancherebbe da morire ne sono certo e tutti ne soffriremmo , ma… dico ma…, come ebbe a dichiarare Marcello Mastroianni ai suoi compagni di avventure nei Soliti Ignoti: “Rubare è un mestiere impegnativo. Ci vuole gente seria, mica come voi. Voi al massimo potete andare a lavorare”. Cielo! Che brutto sarebbe! Ma ce li vedete voi Bettega, Galliani, Blanc e il Morattino di via Durini costretti a fare una cosa cosi orribile? Dai Rose’… o te o chi per te, quest’altro anno potreste avere l’occasione buona. Basta lavorare? Non si sa mai, magari “gli altri” per qualche mese sono distratti dal cambio d’attività.