IL ROMANISTA - Ha ricostruito uno spogliatoio e una squadra. Ha investito nella panchina e ha saputo motivarla. Ha preso, dopo la trasferta di Livorno, una Roma intristita e lha riportata a guardare con ottimismo allo scontro con una fortissima Udinese. Anche senza i bastioni di centrocampo. Anche senza titolari. Oggi Claudio Ranieri è luomo forte di questa Roma e di questa società. E luomo che creduto fortissimamente in Menez anche quando tutti avevano decretato che acquistarlo era stato un errore. Ha saputo vederne la classe e le frecce nella faretra. E lha portato a questa meravigliosa prova dellOlimpico. E chi tra i tifosi si è perso, per sfiducia o ingenerosità, questo delicato
Ci crede adesso Ranieri al possibile miracolo di queste ultime partite? Non si sbilancia più di tanto "Re Claudio" e continua a non voler illudere il proprio pubblico. «Ora, come ha ripetuto sorridente e soddisfatto a fine partita, ci attendono Bologna e Inter: vediamo come vanno queste due partite completiamo il curvone e poi tireremo le somme». Al "curvone", momento difficile e delicato della ricorsa su Milan e Inter, la Roma - ha aggiunto Ranieri - è arrivata «fisicamente in forma, determinata e concentrata » e «con giocatori di classe cristallina come Toni e Vucinic che possono cambiare il volto di una partita », come hanno fatto con lUdinese. Continuare a giocare con questa coppia lì davanti? Ranieri non lha escluso ma ha voluto anche ricordare che «lemergenza -da formazione» sta finendo e che attende il rientro del capitano.
Di quel Francesco Totti che può moltiplicare i punti che mancano per lo sprint finale. Oggi le piccole difficoltà di forma sono alle spalle e il segreto di questo ritrovato momento magico è lo stesso Ranieri a confessarlo a botta calda: «Eravamo in forma ma non riuscivamo a giocare più come quando vincevamo sempre e ovunque, ho chiesto dunque a tutti di dare qualche cosa in più dato che eravamo in piena emergenza. Mi aspettavo una grossa concentrazione - ha proseguito - e cè stata una squadra determinata e concentrata davanti a un grande pubblico».
E alle spalle sono anche certe provocazioni sciocche del dopo Livorno su cui Ranieri in settimana non ha voluto dare spago più di tanto. A chi ha voluto sostenere che tutto sommato il pareggio livornese non era spiaciuto più di tanto perché lo aveva sollevato dal dover pensare alla rincorsa sullInter, Ranieri la risposta lha data ieri sera: «Come diceva mio nonno con terminologia circense: venghino signori venghino
più gente entra e più animali si vedono».