Roma-Milan si gioca pure a colpi di cimeli

03/03/2010 alle 10:08.

IL ROMANISTA (M.IZZI) - Gabriele Pescatore e Colombo Labate, Polo Sud e Polo Nord del mondo del tifo. Giallorosso sino al midollo il primo, rossonero senza nessun cedimento il secondo. Entrambi accomunati da un singolare destino, quello di essere diventati, per quanto riguarda le rispettive squadre del cuore, tra i collezionisti di memorabilia e cimeli sportivi più quotati.

Collezionisti ormai inarrivabili, ambedue possono inoltre vantare una cultura storica enciclopedica sui due club. Negli ultimi anni chiunque abbia imbracciato la penna per dedicarsi alla storia dell’AS Roma, presto o tardi è ricorso a Gabriele Pescatore, facendo appello al suo sterminato archivio, alla sua competenza e (tra questi il sottoscritto) alla sua disinteressata passione. Allo stesso modo non c’è tifoso milanista che non si sia perso nel bellissimo sito www.magliarossonera.it (a mio avviso l’unico sito nell’intero panorama del Web a poter rivaleggiare con il leggendario AS Roma Ultras del leggendario Lorenzo Cantucci), di cui Colombo è creatore e indomito curatore. Per questo abbiamo deciso di anticipare la sfida dell’Olimpico rivolgendo a questi due nostri interlocutori alcune domande.

LE DOMANDE:

1) Il primo Roma – Milan che ti torna alla memoria?

2) Come sei diventato tifoso?

3) Nella sua carriera di tecnico Liedholm ha fatto meglio nel Milan o nella Roma?

4) Negli ultimi venti anni quante partite hai visto allo stadio?

5) Siete stati rispettivamente tra gli artefici della mostra di Testaccio, e visitatore della mostra “Milan 110 e lode”, il pezzo più bello di queste esposizioni?

6) Un giocatore del passato che avresti rubato alla squadra avversaria?

7) Il tuo ricordo di un doppio ex come Aldo Maldera.

8) Il pezzo della tua collezione a cui sei più legato e quello che rimpiangi di non avere?

9) Tra le migliaia di foto che possiedi qua le scegli per rappresentare la storia del tuo club?

Il Giallorosso:

1) Quello della stagione 1979/80, la prima in cui ero abbonato. Avevo iniziato ad andare all’Olimpico molto tempo prima, ma quel campionato continua ad avere un sapore particolare per me.

2) Meriti familiari, mio padre (Salvatore Pescatore già Vice presidente dell’AS Roma durante la gestione Sensi -Mezzaroma nei primi anni 90, ndr) era un grande romanista. Lo divenne tra l’altro dopo un Roma-Milan visto da bambino, di cui purtroppo non sono riuscito ad individuare l’anno esatto. Aveva giurato che avrebbe tifato per chi avesse vinto e la spuntammo noi. Altrimenti – dice Gabriele ridendo – parte della collezione di Colombo sarebbe a casa mia. Scherzi a parte, non riesco veramente a capire chi nasce a Roma e riesce a tifare per altre squadre…. Direi comunque che sono mosche bianche.

3) Nella Roma, non si discute, con una squadra che ha inventato lui. Liedholm è stato il maestro di Capello, , Ranieri … rimane una pietra miliare della nostra storia. A quella squadra ha saputo dare non solo un gioco, ma anche una filosofia, un modo d’interpretare il calcio e la vita che si è sposato totalmente con la passionalità del pubblico della Roma.

4) Tutte quelle casalinghe più tante trasferte, da 1 a 25, a seconda delle stagioni… perciò alla fine direi oltre 800.

5) Difficile, alla fine direi le tesserine dell’Alba, una delle co-fondatrici della Roma, un vero spettacolo.

6) Van Basten forse, ma tra lui e Gullit, però come peschi, peschi bene.

7) Un vero signore nella vita come in campo. Ricordo le sue punizioni, veramente micidiali. Era un vero attaccante aggiunto e il suo ruolo sia al Milan che alla Roma è stato assai simile.

8) Il Labaro della Fortiudo- ProRoma e …. alcuni biglietti delle partite della Roma degli Anni 30 e 40 che ho potuto solo ammirare e nulla più.

9) I calciatori della Roma schierati nel giugno del 1942 dopo la vittoria del primo titolo italiano.

Il Rossonero:

1) Quello del 6 gennaio 2004. La Roma era in un grande momento. I pronostici non ci erano propizi. Il Milan, però, fece una grande partita.

2) M’innamorai dei colori rosso-neri e di giocatori come Rivera e Prati. Non è un caso che poi abbia chiamato il mio sito maglia rossonera (oltre 6500 pagine dedicate alla storia del Diavolo, ndr). Oltre le sconfitte e le vittorie quello che rimane e che conta è proprio l’attaccamento alla maglia.

3) Nel Milan, per quanto riguarda l’Italia, il Barone è nato come calciatore e come tecnico, per dirti quanto lo stimo aggiungerò solo che recentemente sono stato a Torino al cimitero monumentale a portargli un fiore. Si tratta di un uomo che prima ancora di essere un maestro di calcio è stato un maestro di vita.

4) 700 o 800 e per me che vivo a Roma sono sempre trasferte.

5) La maglia di Renzo De Vecchi del 1913 (esposta al pubblico senza nessuna barriera, anche se guardata a vista, ndr) e un labaro degli Anni 40–50. Sono oggetti che forse per qualcuno avranno meno fascino dei trofei, delle Coppe , per me, invece, riassumono l’essenza stessa del Milan.

6) Senza dubbio Falcao… Felice Colombo lo aveva anche tesserato poi però l’affare sfumò (e meno male caro Colombo, ndr). E’ stato un fuoriclasse eccezionale, vederlo al fianco di Baresi sarebbe stato bello.

7) Feci un gran tifo per lui l’anno che cercò di battere il record di difensore goleador del grande Facchetti. Ci andò molto vicino. Era veloce, estremamente disciplinato tatticamente, è stato uno dei segreti del Milan della stella. Ho un grande ricordo di Maldera.

8) Un numero della Domenica del Corriere del 1905 con un disegno di Achille Beltrame su Milan–FC Torinese, la prima partita ufficiale del Milan. Una cartolina autografata da tutti i componenti della rosa del Milan stagione 54/55 è il mio rimpianto più grande, ma di cose che vorrei nella mia collezione ce ne sono un’infinità.

9) Herbert Kilpin il nostro fondatore, è lui il simbolo della continuità tra presente e passato.