IL MESSAGGERO - Il vocabolario di Claudio Ranieri si arricchisce, dopo la gara con il Milan, di parole nuove. Cioè fin qui mai usate dal tecnico nei sei mesi della sua gestione. Eccole: stanchezza , usura, difficoltà e sofferenza. Da incollare alla Roma degli ultimi tempi. Che, uscita dallEuropa League ai sedicesimi, resta terza, ma sta rallentando vistosamente in classifica: lasciato il secondo posto al Milan e fallito laggancio ai rossoneri, sempre a più 3, nello scontro diretto di sabato, adesso il Palermo quarto è più vicino, meno 6, e la stessa Juventus quinta recupera due punti, meno 8. La flessione è evidente.
Basta prendere in esame le ultime cinque partite. Solo 5 punti in questi diciassette giorni, dal 18 febbraio, gara persa ad Atene contro il Panathinaikos, al 6 marzo, pari con il Milan allOlimpico, il secondo di fila in campionato e il primo in casa dellastagione(lultimo, il 3 maggio contro il Chievo: sempre 0 a 0). In cinque incontri, dunque, due sconfitte, una vittoria e due pareggi. A parte luno-due rimediato dai greci in Europa League, il successo di misura con il Catania e i due pareggi,non poi così diversi, di Napoli e di due giorni fa.Nonèlaserie peggiore di Ranieri. Cinque mesi fa, dopo la vittoria contro il Napoli allOlimpico del 4 ottobre e la sosta per le nazionali, solo 1 punto nelle successive quattro partite: la sconfitta casalinga conil Livorno, unica gara senza gol giallorossi allOlimpico primadi quellaconil Milan, il pari al fotofinish a Londra contro il Fulham con rete di Andreolli a fine recupero, i due kappaò consecutivi in campionato, entrambi in trasferta, a San Siro con il Milan e al Friuli con lUdinese, lultimo prima di una serie positiva di 17 risultati per la risalita in classifica, con 12 vittorie e 5 pareggi.
Cifre che, considerati solo gli otto turni del giorno di ritorno, la indicano come la migliore, con 20 punti su 24 disponibili. Sì, più dellInter e del Milan. Ranieri aspetta fine mese e la sfida contro il nemico Mourinho, gara con lInter del 28 marzo, per chiamare la Roma alla volata decisiva. Considera lappuntam ento con i campioni dItalia lultima curva prima del rettilineo finale. Lobiettivo è il terzo posto: salire, insomma, sul podio. Per evitare i preliminari di Champions. Ma non bastano le parole. Ora lallenatore testaccino deve intervenire sul gruppo per rimetterlo in pista, dopo le sbandate di fine febbraio ed inizio marzo. Alle nuove parole, elencate sopra e utilizzate quando ormai la spia della riserva era accesa da un pezzo, bisogna aggiungere i primi correttivi.
Già domani, alla ripresa a Trigoria, Ranieri parlerà con il suo staff e coinvolgerà anche Bertelli, lex preparatore atletico di Spalletti che conosce bene come questi giocatori hanno lavorato negli ultimi anni. Scontato un aggiornamento della preparazione, in gergo un richiamo che finora non è stato fatto, nemmeno dopo la sosta di Natale. Lallenatore non ha mai nascosto di aver privilegiato la parte tattica rispetto alla fatica fisica. Più addestramento nei movimenti che sforzo in palestra o nella corsa. Meglio essere attenti e brillanti. Ma ora, senza benzina, cè da fare il primo pieno della stagione. Gli impegni ravvicinati e i titolari a lungo indisponibili (Totti, Toni, Pizarro, Mexes e, per qualche gara, Perrotta) hanno fiaccato lorganico.
La stanchezza, lusura e la sofferenza sono di chi gioca (poche, tralaltro, le sostituzioni pure in partita), non di chi sta fuori. In difficoltà cè la Roma. Quella cambiata in corsa, tatticamente, da Ranieri: equilibrata nel suo 4-4-2, assetto che vedremo spesso in questo periodo per sostenere la squadra fiacca e col fiatone. Tanto prudente, sabato, da risultare impaurita. In difensiva, nel suo angolo, per non finire al tappeto. Non sarebbe riuscita a rialzarsi. Una questione di gambe più che di testa.