CORSPORT - E uno che non si ferma mai, il romanista più presente, il norvegese che è entrato nel cuore dei tifosi giallo rossi. John Arne Riise è sorpreso da tan to calore, lo abbracciano, gli chiedono di prendere in braccio bambini per una foto, firma centinaia di autografi. Riise è abituato a vincere, con il Liverpool ha alzato anche la Coppa dei Campioni. Il terzino ritiene possibile la rimonta scu detto: «E possibile raggiungere lInter, che però resta favorita. Noi ci credia mo, ma prima dellInter cè una partita difficile contro il Bologna. Ora pensia mo solo al Bologna, poi viene lInter».
Rispetto per i nerazzurri, la consapevolezza che per ridurre lo svantaggio serve unimpresa: «LInter è una grande squadra. Per gli impegni di Champions League sentirà un po di fatica, ma secondo me non avrà problemi. Quando ho giocato al Liverpool e facevamo le coppe a volte eravamo un po stanchi. Ma lInter è una grande squadra, guidata da un grande allenatore».
La Roma cercherà di dare il massimo in questo finale di stagione: «Mancano ancora nove partite, non avremo a che fare solo con il Bologna e lInter. Saranno due grandi partite. Cercheremo di farci trovare pronti».
In questa stagione non si è fermato quasi mai, avrebbe bisogno di tirare il fiato, ma è pronto ad aiutare ancora la Roma. Riise è un punto fermo per Ranieri: «Non so se le fatiche della Champions per lInter possono essere un vantaggio, dobbiamo pensare solo a noi e non allInter». Riise riceve i complimenti del consigliere Michele Baldi, intervenuto allinagurazione. Il Roma Club Testaccio saluta il norvegese con i cori che si sentono allOlimpico. Per il terzino questa è una grande esperienza, non avrebbe mai pensato di conquistare i tifosi giallorossi così intensamente. Ci mette il cuore, non si tira mai indietro, per questo è amato e gli viene perdonato anche qualche errore. Ieri in maniche corte, così come scende in campo a qualsiasi temperatura, ha potuto conoscere lentusiasmo di Testaccio. Dove la Roma è una fede, come dice un vecchio slogan che appare sulle sciarpe dei ragazzi della curva. Gli hanno raccontato che qui, dopo lo scudetto di nove anni fa, si è festeggiato ininterrottamente per una settimana. Giorno e notte. Gli piacerebbe tornare dopo una grande vittoria, per vedere leffetto che fa.