Riise scommette: "Raggiungere l’Inter? Sì, noi ci crediamo!"

23/03/2010 alle 10:38.

CORSPORT - E’ uno che non si ferma mai, il romanista più presente, il norvegese che è entrato nel cuore dei tifosi giallo rossi. John Arne Riise è sorpreso da tan to calore, lo abbracciano, gli chiedono di prendere in braccio bambini per una foto, firma centinaia di autografi. Riise è abituato a vincere, con il Liverpool ha alzato anche la Coppa dei Campioni. Il terzino ritiene possibile la rimonta scu detto: «E’ possibile raggiungere l’Inter, che però resta favorita. Noi ci credia mo, ma prima dell’Inter c’è una partita difficile contro il Bologna. Ora pensia mo solo al Bologna, poi viene l’Inter».

Rispetto per i nerazzurri, la consape­volezza che per ridurre lo svantaggio serve un’impresa: «L’Inter è una grande squadra. Per gli impegni di sentirà un po’ di fatica, ma se­condo me non avrà problemi. Quando ho giocato al Liverpool e facevamo le coppe a volte eravamo un po’ stanchi. Ma l’Inter è una grande squadra, guida­ta da un grande allenatore».

La Roma cercherà di dare il massimo in questo finale di stagione: «Mancano ancora nove partite, non avremo a che fare solo con il e l’Inter. Saran­no due grandi partite. Cercheremo di farci trovare pronti».

In questa stagione non si è fermato quasi mai, avrebbe bisogno di tirare il fiato, ma è pronto ad aiutare ancora la Roma. Riise è un punto fermo per Ra­nieri«Non so se le fatiche della Cham­pions per l’Inter possono essere un van­taggio, dobbiamo pensare solo a noi e non all’Inter». Riise riceve i compli­menti del consigliere Michele Baldi, in­tervenuto all’inagurazione. Il Roma Club Testaccio saluta il norvegese con i cori che si sentono all’Olimpico. Per il terzino questa è una grande esperienza, non avrebbe mai pensato di conquistare i tifosi giallorossi così intensamente. Ci mette il cuore, non si tira mai indietro, per questo è amato e gli viene perdona­to anche qualche errore. Ieri in mani­che corte, così come scende in campo a qualsiasi temperatura, ha potuto cono­scere l’entusiasmo di Testaccio. Dove la Roma è una fede, come dice un vecchio slogan che appare sulle sciarpe dei ra­gazzi della curva. Gli hanno raccontato che qui, dopo lo scudetto di nove anni fa, si è festeggiato ininterrottamente per una settimana. Giorno e notte. Gli piace­rebbe tornare dopo una grande vittoria, per vedere l’effetto che fa.