Regola numero Juan: «Non si passa»

05/03/2010 alle 08:30.

IL ROMANISTA (M. MACEDONIO) - Arriva il Milan, squadra che fa del proprio potenziale offensivo l’arma in più in ogni partita, ma ad attenderla all’Olimpico, oltre all’intero reparto difensivo, c’è un vero e proprio baluardo che risponde al nome di Juan. Il difensore brasiliano è reduce dall’amichevole giocata con la propria nazionale e, ai microfoni di globoesporte, fa sapere quanto sia gratificante, per lui, in questo momento, potersi finalmente dedicare tanto alla squadra verdeoro, con la quale sarà impegnato nel Mondiale in Sudafrica, quanto a quella giallorossa, alla quale è legato da un contratto fino al 2013, che il 31enne giocatore carioca intende onorare nel migliore dei modi.

Alla base del momento d’oro che sta attraversando, una ritrovata continuità di gioco, frutto anche dell’essersi finalmente messo alle spalle gli infortuni che lo hanno a lungo assillato nelle ultime due stagioni. «Ho avuto uno squilibrio muscolare sulle gambe, che mi preoccupava – dice Juan. – I medici della Roma hanno scoperto che si trattava di un problema legato alla caviglia. Oltre allo staff sanitario della società, mi ha aiutato un fisioterapista, Luigi Novelli (quello che gli ha cambiato anche la dieta: più carboidrati e meno proteine; insomma, più pasta e meno carne, ndr) e questo mi ha reso forte».

Non è un caso che le prestazioni alle quali è tornato ad abituarci sono quasi sempre di livello mondiale. Tra le ragioni, anche la recuperata compattezza del gruppo. «Abbiamo iniziato la stagione senza poter contare su tutti i giocatori. Oggi il gruppo a disposizione di Ranieri e di nuovo al completo e questo è tra i motivi della nostra crescita nel rendimento». Tra ciò che ha giovato alle motivazioni della squadra c’è anche il cambio dell’allenatore. «Spalletti – continua il centrale giallorosso – è stato uno dei tecnici migliori con cui ho lavorato, ma a volte un cambio può rivelarsi la soluzione necessaria. Stiamo vincendo di più e credo che, in questo modo, possiamo raggiungere gli obiettivi che ci eravamo prefissi».

Nell’ultima settimana, più di un episodo è sembrato incrinare la solidità, soprattutto psicologica, della squadra. «Abbiamo avuto due risultati che non erano nei nostri piani. Siamo stati eliminati dall’Europa League, incappando in un black-out alla fine del primo tempo, in casa con i greci, e abbiamo subito il rigore con il , all’ultimo minuto di gioco. Ma sono cose che possono capitare nel gioco del calcio. Dobbiamo lavorare per ridurre queste possibilità».