Ranieri-Mou Da Londra all´Italia lite continua

27/03/2010 alle 12:38.

GASPORT (N. CECERE) - Chissà se Mou, stasera, ritroverà la parola. Magari stimolato da un’impresa della sua Inter o dal confronto, che è sempre stato anche dialettico, con Claudio Ranieri. La mancanza delle frecciatine scambiate tra i due fieri rivali ha comunque privato la sfida scudetto di un gustoso antipasto per i tifosi. Pure quelli avversari, perché no: se lo sfottò è ben fatto si ride tutti...

PRIMO ATTACCO Bisogna dare atto al tecnico dell’Inter di non aver cominciato lui la battaglia di carta. Fu Ranieri a stimolarlo quando guidava laJuve, al termine di un’amichevole estiva persa contro l’Amburgo: «Contraccolpi emotivi dopo questo ko? Non credo proprio, la penso all’opposto di Mourinho. Non ho bisogno di vincere per essere sicuro di quello che faccio, a me va bene prendere uno schiaffo, lo scorso anno ne abbiamo presi tanti e abbiamo reagito». La replica non si fece attendere: «Ranieri? Ha ragione: io sono molto esigente conmestesso e ho bisogno di vincere per avere sicurezza. Per questo ho vinto tanti trofei nella mia carriera. Lui ha, invece, la mentalità di uno che non ha bisogno di vincere e a quasi settant’anni ha vinto una Supercoppa e un’altra piccola Coppa. È troppo vecchio per cambiare mentalità». Boom... L’allenatore romano alla prima occasione torna a pungere.

SECONDO ATTO Succede quando Mourinho decide di spedire Beppe Baresi a commentare il successo infrasettimanale sul LecceRanieri sottolinea il mancato adempimento di un dovere morale. «Mi rendo conto che a volte sia dura presentarsi in pubblico nei dopo partita, ma è un segno di rispetto verso i tifosi di tutta Italia». La risposta di Mou è risentita: «Ho studiato cinque ore al giorno l’italiano per diversi mesi proprio al fine di comunicare da subito con giornalisti e tifosi. Adesso si può pensare che io vi abbia mancato di rispetto? Parla poi Ranieriche dopo cinque anni in Inghilterra aveva difficoltà a dire good morning e good afternoon. Chi è lui? Chi può dirmi di non mandare Baresi in conferenza stampa è il presidente Moratti, nessun altro». 

TERZO TEMPO L’ultimo botta e risposta appartiene all’era giallorossa di Ranieri ed è di poche settimane fa, quando il tecnico di Testaccio osserva comeun allenatore abbia vita facile se «può passare da Abramovich a Moratti». Al che il portoghese, che ufficialmente deve rispettare il silenzio stampa proclamato dal club, affida a Eladio Paramès questo dardo avvelenato: «Voglio dire al signor Ranieri che José sia al Chelsea di Abramovich sia all’Interdi Moratti ha vinto molti titoli, al contrario del signor Ranieri che, passando dal club diAbramovich alla famiglia Agnelli, non ha vinto un titolo». La riedizione dell’ormai celebre sero tituli.