CORSPORT (G. D'UBALDO) - Aveva il volto rilassato, Claudio Ranieri, quando è entrato nellaula della Cattolica. Aveva voglia di staccare la spina, godersi un istante la «normalità » di centinaia di studenti parlando di cellule e campioni, di ricerca e calcio.
LA CELLULA - Ranieri ha affrontato il rapporto tra singolo e squadra, lo stesso che cè tra cellula e tessuto. E gli hanno chiesto di Totti. Lui si è fermato un istante, ha sorriso pensando. Poi: « Totti è una cellula speciale, è una staminale». I ragazzi sono scoppiati in un boato, alcuni hanno urlato..
Gli studenti, il personale medico e paramedico intervenuto allincontro ha apprezzato. Hanno apprezzato anche Ranieri e Totti, romani di grana sottile e sensibilità affinata. A rappresentare la Roma anche la signora Maria Sensi e il presidente Rosella, commosse per il ricordo del marito/padre Franco che laula ha più volte fatto emergere. «Padroni di casa», il rettore Lorenzo Ornaghi - che ha poi chiuso lincontro - il preside della facoltà di Chirurgia, Paolo Magistrelli, il direttore del Policlinico Gemelli, Cesare Catanati e il rappresentante degli studenti, Pietro Bertoglio, che ha consegnato alla signora Maria uno splendido mazzo di fiori. Ha moderato lincontro la conduttrice tv Veronica Maya.
Aveva il volto rilassato, Claudio Ranieri, quando è entrato nellaula della Cattolica. Aveva voglia di staccare la spina, godersi un istante la «normalità » di centinaia di studenti parlando di cellule e campioni, di ricerca e calcio.
LA CELLULA - Ranieri ha affrontato il rapporto tra singolo e squadra, lo stesso che cè tra cellula e tessuto. E gli hanno chiesto di Totti. Lui si è fermato un istante, ha sorriso pensando. Poi: « Totti è una cellula speciale, è una staminale». I ragazzi sono scoppiati in un boato, alcuni hanno urlato « Totti è tutto ». Poi lallenatore della Roma ha ripreso: « Il calcio è un gioco di squadra, non contano solo le staminali ma il tessuto, il gruppo. E i campioni sono intelligenti, hanno lumiltà di mettersi a disposizione ». Ranieri i campioni li ha e ne è consapevole, ma sa anche che deve allentare la tensione in vista della sfida scudetto. Ecco perché ha glissato, sorridendo, sulle insistenti richieste di « fai giocare Totti » , mentre il capitano a un passo sorrideva di rimando e lo guardava ammiccante. Domani dovrà prendere una decisione.
LALLENATORE-MEDICO - Ranieri ha fatto discorsi saggi, uomo di esperienza, spiegando il proprio punto di vista senza atteggiarsi. Per esempio quando gli hanno chiesto cosa il calcio possa « insegnare » alla medicina. Ranieri ci ha pensato a lungo, poi ha spillato dalla sua esperienza: « Lumanità. Faccio lesempio di Menez. E un giocatore strepitoso ma devi sempre fargli capire quanto sia importante, specie quando non gioca. Ecco, la medicina senza umanità non serve, la sensibilità di un medico è importante. Perché un paziente, in fondo, ha paura, e il medico dovrebbe preoccuparsi non solo di spiegare la malattia, quanto di fargli sentire una persona vicina». Laula ha applaudito, sincera.
SORRISI - Riflessioni e battute, la mattinata di Ranieri e Totti è stata così. Come quando un giovane ha domandato al tecnico le sensazioni ai gol della Roma, di Totti. Lallenatore, pronto: « Quando segna Totti? Quando segnava, forse... - scherzoso riferimento allassenza del capitano - Scherzi a parte, cerco di estraniarmi, perché sono troppo tifoso. Gioisco e soffro il doppio, non reggerei le emozioni. Per esempio, entro in campo sempre dopo che lo stadio ha cantato linno della Roma, non ce la farei a sostenere la grande emozione dalla panchina ». Ranieri emozionato, Ranieri sensibile alle esigenze del gruppo: « Per tenere stretta la squadra bisogna trovare le chiavi giuste per ogni carattere, far capire a ogni giocatore lappartenenza al progetto, il valore più grande. Lo dico spesso a chi gioca meno. Quando la squadra segue lallenatore è sbagliato cambiarlo, anche se i risultati tardano ad arrivare». Da qui ha tirato una stilettata al suo ex patron nel Chelsea, Abramovich: « In Inghilterra tenevano bene a mente questo concetto di unità. Poi sono arrivati tanti miliardari che comprano i giocatori e vogliono vincere subito ».
LESTERO - « Le esperienze in Spagna e Inghilterra mi hanno aperto la mente », ha raccontato Ranieri. Che ha sottolineato: « La fuga di cervelli cè anche nel calcio, non solo nella medicina. Perché allestero danno la possibilità di realizzare altri progetti e guadagnare anche meglio, specie nel campo della ricerca scientifica. I giocatori guadagnano troppo? Sì, ma se fosse venuto un altro invece che Totti, questaula non sarebbe così colma... ».