
CORSERA (D. BERSANI) - Fino allultimo respiro, fino allultimo palo e allultima nefandezza di Morganti. La Roma batte lInter e adesso la bracca a una sola lunghezza di distanza. LOlimpico stracolmo di passione giallorossa è sfollata al grido di: «Vinceremo il tricolor», dopo novantacinque minuti vissuti col patema danimo per un match vibrante allinverosimile. Cadono i tabù, scemano le scaramanzie: ora lo scudetto non è più una chimera. A decidere la gara con una meravigliosa girata ha pensato Luca Toni, per rapporto qualità-prezzo forse il miglior acquisto della storia giallorossa.
La sua soddisfazione, il suo sorriso a cento denti è lemblema di una tappa che rischia di diventare memorabile nella volata finale: «Questa è una gran bella serata, adesso rincorriamo il sogno. Sono felice per il mio gol e per il successo della squadra. Ora vedremo cosa succederà, noi spingeremo fino allultimo respiro. Il nostro è un gruppo eccezionale, meritiamo questi tre punti. Siamo a meno uno ma non abbiamo fatto ancora nulla. Non penso ai Mondiali, adesso sono troppo impegnato a regalare questo sogno alla nostra gente. Lho detto ai dirigenti: acquistatemi ora perché altrimenti mi pagherete caro».
Non può che elogiare tutti Claudio Ranieri, il tecnico osannato dalla gente che ormai non può più «bluffare»: «Era una gara delicata per tutta Roma e la gente che ci segue. Cinque mesi di sacrifici hanno portato a questa vittoria contro un avversario stratosferico. Una sfida bellissima che siamo riusciti a vincere e io ringrazio i miei ragazzi che lhanno interpretata al meglio. I primi 40 minuti sono stati stupendi, poi sul finire del primo tempo lInter è salita di tono. Rimanere compatti e concentrati: grazie a queste componenti siamo riusciti a spuntarla. Ho cambiato tattica tornando al 4-4-2, perché giocare con lInter è una partita nella partita».
Il solito, opportuno, flash-back per ricordare il punto di partenza e poi uno sguardo alle prospettive: «In ottobre eravamo in piena crisi, con lumiltà e laiuto fantastico del nostro pubblico ci siamo risollevati. Quando giochiamo così, è dura per tutti». E adesso? «Io non mi nascondo mai, ma ricordo che siamo ancora secondi. Ci aspetta una vera guerra di nervi nel rettilineo finale. La squadra sta bene fisicamente e io penso già al Bari». Ranieri valuta «positiva e autorevole» la direzione di Morganti e fa gli elogi a Pizarro: «David ha giocato una gara strepitosa, lui è insostituibile. Detta i tempi e fa respirare la squadra, anche se le sue veroniche ci fanno trattenere il fiato: quando esagera mi provoca tachicardia » . Su Mourinho, suo rivale-nemico, dice: «Ci siamo salutati, qui sono il padrone di casa e gli ho rivolto i complimenti».
Per la Roma inizia un altro mini campionato: ne sono consapevoli anche nello spogliatoio: Cè Julio Sergio che benedice i tre legni colpiti dai nerazzurri ma parla di «vittoria giusta», mentre Taddei dedica la vittoria a Lobont che era in tribuna: «Il nostro segreto è Ranieri».
Esulta anche Rosella Sensi: «Il momento più bello da quando sono presidente, ringrazio i ragazzi e lallenatore che sono stati fantastici. Lo scudetto? Non ne parlo, dico solo che meritiamo di stare lassù». Chiusura col d.s. Pradè: «Sono orgoglioso di lavorare per la Roma, abbiamo battuto una squadra forte e arrogante come sono le grandi».