
CORSPORT (P. TORRI) - Non parla spesso, ma quando lo fa a maggior ragione bisogna ascoltarlo. Stiamo parlando di Daniele Pradè, il direttore sportivo giallorosso, uno di quelli che vive il suo lavoro prima con la pelle e il cuore, poi con la testa. Che non è detto che sia sempre un vantaggio, ma che comunque non può essere mai una colpa. Ieri mattina il ds romanista è intervenuto ai microfoni della trasmissione «Radio Anch'io lo Sport», parlando un po di tutto, dalla sfida del San Paolo di domenica scorsa ai giocatori, dal futuro di Ranieri a
NIENTE AZZURRO - Partiamo da Ranieri, lallenatore che ha cambiato il destino di questa Roma. Del tecnico in tempi recenti se ne è parlato anche come possibile successore di Lippi in Nazionale, ipotesi azzerata da Pradè: «Ranieri ha un contratto con noi e secondo me la sua nazionale è la Roma. Sarebbe una bella cosa fare il profeta in patria. Ranieri si sente romano e romanista, ha preso questa sfida con motivazioni fortissime. Ranieri è stata la nostra svolta ha capito quali erano i problemi. La squadra aveva perso autostima, lui ha coinvolto tutti i giocatori ed è stato fortemente voluto dalla presidenza. E contento di stare nella Roma, per lui questo è un punto di arrivo forte. Il feeling con Ranieri dura da tanti anni» .
Dal futuro del tecnico a quello della società: «Sul futuro societario non entro, noi abbiamo una grandissima proprietà come la famiglia Sensi. La qualificazione in Champions è importante, sono tanti soldi che poi sapremo come riutilizzare perché ci autofinanziamo» , parole, queste ultime, che sono uno spiraglio concreto per un mercato diverso dallultimo.
Pradè è poi tornato sulla partita di Napoli, arrivando a quella con il Milan di sabato prossimo: «In campo cè anche un avversario, forte, in salute e con grandi stimoli. Abbiamo fatto una buona gara, siamo stati puniti al novantesimo, ma il cammino continua e siamo convinti di avere una grande squadra. Cè rammarico ma ricordiamoci che a Napoli non ha vinto nessuno.Vucinic ha fatto molto bene, si è preso delle responsabilità, è un campione, determina le partite da solo. Ha trovato quello che gli mancava, la continuità. Siamo contenti anche di Baptista, lo abbiamo sempre detto che è un professionista serio. In vista del futuro abbiamo giovani importanti come Okaka e Cerci, puntiamo anche sul baby Pettinari. Sabato ci attende una grande sfida con il Milan. La differenza la fanno sempre i calciatori. Quando hai dei campioni può succedere di tutto. Sono contento per Leonardo ed ero convinto che il Milan riuscisse fuori. Pato poi fa la differenza, sarebbe da ipocriti non dire che per noi è un vantaggio anche se a noi mancherà Totti» .
ACCELERATORE - E a proposito di Totti, il ds giallorosso ha aggiunto anche qualche atra cosa: «Totti è molto generoso, forse ha spinto troppo lui sullacceleratore. Non ha curato bene linfiammazione tendinea, sappiamo comunque di averlo a disposizione nella parte più importante. Ci sono altri due recuperi importanti, quelli di Toni e Pizarro. Toni e Julio Sergio tornano a lavorare con il gruppo. Noi non abbiamo mai messo in evidenza queste assenze perché ci fidiamo degli altri» .
Infine due battute, tranquille tranquille, sui direttori di gara: «Faccio il dirigente da tanti anni, i nostri arbitri sono i migliori. Noi dobbiamo essere bravi a tenere i toni bassi, alla nostra squadra diciamo sempre di dare una mano. Arbitrare è difficile. In partite come Roma Milan un arbitro giovane può essere un rischio» .