
CORSPORT - « Il mancato acquisto di Milito è il mio più grande rimpianto. Lo avevamo in mano, poi decidemmo che come centravanti sarebbe stato sufficiente Totti e cambiammo strategia. E l'argentino finì al Genoa » . E' questa una delle confidenze del direttore sportivo della Roma Daniele Pradè in unintervista concessa a «Rivista Romanista », il mensile dedicato ai tifosi della Roma (oggi in edicola il numero di marzo).
"Alla Roma - ha ricordato Pradè - mi portò Lucchesi. Mi presentò Franco Sensi e la mia vita cambiò per sempre. Rosella è molto simile al padre. E' esigente, grintosa, determinata, sempre presente. Le devo moltissimo. Lavorare con Capello mi ha fatto crescere subito. Da lui ho imparato molto, anche ad archiviare ogni informazione sui giocatori visionati. Ora vedo almeno due dvd al giorno di calciatori. E' una specie di scaramanzia, non lo faccio solo a natale e a capodanno. Tutti gli altri giorni dell'anno sì. Lavorare per la Roma è stato il coronamento di un sogno. Momenti brutti ce ne sono stati. Con Cassano arrivammo allo scontro fisico".