CORSPORT - Questa l'intervista del quotidiano di piazza Indipendenza al direttore tecnico della Roma, Bruno Conti. La Roma ci crede? « Noi dobbiamo credere al nostro lavoro, il nostro obiettivo è la continui tà. Capisco leuforia dei tifosi, ma già sa bato ci attende unaltra partita tosta, sappiamo che il Bari ci può mettere in difficoltà. Ci vuole normalità nel prepa rare la gara, come con lInter e dovremo pensare a una partita alla volta.
La Roma ci crede?
« Noi dobbiamo credere al nostro lavoro, il nostro obiettivo è la continuità. Capisco leuforia dei tifosi, ma già sabato ci attende unaltra partita tosta, sappiamo che il Bari ci può mettere in difficoltà. Ci vuole normalità nel preparare la gara, come con lInter e dovremo pensare a una partita alla volta. La Roma sta dando prova di grande maturità, veniamo da 21 risultati utili consecutivi. Ranieri ha dato compattezza alla squadra, ha rivitalizzato giocatori che dovevano andare via, trasmettendo nuovi stimoli al gruppo. Non ci dimentichiamo i quattro anni con Spalletti e i risultati ottenuti con lui. Forse quando è andato via Spalletti pensava che i ragazzi non lo seguissero più. Qualche problemino può esserci stato e Ranieri li ha eliminati».
Lambiente ci credeva.
« Lho avvertito dal lavoro svolto in settimana. Ero ottimista. Siamo stato perfetti in tutto».
Alla fine cè stato labbraccio tra lei e Ranieri, entrambi cresciuti nel settore giovanile della Roma, un po di anni fa...
« Abbiamo vinto contro una squadra fortissima, da parte dei ragazzi cè stata una grande prestazione. Dopo il pareggio dellInter temevamo che si potesse accusare il colpo, invece la squadra ha continuato a giocare. In quellabbraccio cera tutta la nostra felicità».
In cosa la Roma ha vinto il confronto con lInter?
« Lha vinto il collettivo. Il segreto è stato quello di andare a pressare su qualsiasi portatore di palla. LInter, oltre al gol, che era in fuorigioco, ha avuto due altre occasioni, la traversa di Samuel e il palo di Milito. Tutta la squadra è stata brava a non far ragionare lInter ».
I nerazzurri alla fine negli spogliatoi si sono lamentati dellarbitraggio.
«Hanno interpretato certe decisioni di Morganti a loro sfavore. Ma non è stato così, anzi è stato il contrario. A freddo, rivedendo la partita, oltre al gol in fuorigioco cè stato un brutto fallo su Toni e il rigore su Brighi si poteva dare».
Ha visto unInter un po in calo?
«No, quando viene avanti ha giocatori impressionanti. Io ho visto una grande Roma, che ha avuto la meglio contro unInter che ha schierato la formazione migliore. Loro sono sempre davanti, hanno un punto più di noi. Dobbiamo continuare a lavorare, ma i ragazzi sono stati bravi, non si sono lasciati contagiare dalleuforia. Questo è un grande gruppo, molto unito. Si ride al momento giusto, ma in campo si lavora».
La società, nelle due partite prima dellInter, contro Udinese e Bologna, aveva promesso un premio. Forse un televisore o un computer.
«E stata una sorpresa del presidente Rosella Sensi. Voleva dare un incentivo ai ragazzi se fossero arrivate due vitto- rie consecutive. I giocatori hanno accettato volentieri».
Ha sottolineato i meriti del gruppo. Ma cè un giocatore simbolo di questa vittoria?
«Posso dire Pizarro, per la continuità, per il peso specifico in questa squadra. E un grande professionista, un romanista vero e una persona eccezionale. Ho voluto la sua maglia tutta strappata mentre era al controllo antidoping. La voglio tenere per me per ricordare questa vittoria. E poi ha il numero sette, lo stesso che avevo io... » .
Allinizio della stagione la società era contestata, qualche critica veniva mossa anche nei suoi confronti. E arrivato il momento delle rivincite?
«Non cerchiamo rivincite. Sono molto contento della squadra, sappiamo quando il nostro lavoro va bene o va male. La mia più grande soddisfazione è rivedere lo stadio pieno e i tifosi che sono tornati a incoraggiare la squadra, invece di parlare di un presidente che ci mette tutto. Il pubblico ci dà un mano e questo è molto importante».
Da giocatore, come viveva la lotta scudetto a poche giornate dalla fine come oggi?
« E diverso, difficile fare paragoni. Noi eravamo stati sempre davanti. Ora cè anche il Milan in corsa. In ogni caso bisogna andare avanti partita dopo partita e i conti si fanno alla fine. Ranieri ha trasmesso questa filosofia alla squadra sin dal primo giorno».
In questo finale di stagione incandescente la Roma avrà un Totti in più.
« Tutti hanno dato il loro contributo. Contro il Bari mancheranno Menez e Perrotta. Ma il segreto di questa squadra è che tutti si fanno trovare pronti. Faty contro lUdinese, Cerci, Baptista, Andreolli. Se siamo arrivati fin qui il merito è di tutti».
Toni andrà al Mondiale?
« Ha avuto un approccio incredibile con la Roma e lo dimostra con i gol. vediamo cosa decide Lippi».
Mourinho ha detto che siete furbi sul mercato.
« Se essere furbi vuol dire prendere grandi giocatori mi sta bene. Però Pizarro nellInter giocava poco. Per loro è stata una grande perdita. Come Burdisso, che è ancora dellInter. Per lui vedremo a fine stagione».
Sabato a Bari è prevista uninvasione dei tifosi romanisti.
« Sarà una partita delicata, il Bari è una squadra in salute. Abbiamo bisogno dei nostri tifosi per avere una carica in più. E poi abbiamo tante altre sfide contro squadre che devono salvarsi e soprattutto il derby con la Lazio».
Come sta vivendo questo momento?
«Si dorme poco e si fuma molto. Però alla fine mi libero delle tensioni e resta una grande soddisfazione nel vedere la squadra giocare in questo modo».
Con Oriali ha vinto un Mondiale e siete amici. Cosa vi siete detti alla fine?
«Siamo stati insieme prima e dopo la gara, con lui e anche con Chivu, che resta un caro amico. Abbiamo analizzato serenamente la partita. In certi momenti bisogna saper accettare la sconfitta, anche se fa male. Cristian è un ragazzo doro, ho sentito dire che sarebbe stato provocato, che noi cercavamo di alzare la palla perchè lui non poteva colpire di testa. Non so se è stato un dirigente dellInter a far uscire certe falsità. Con lui siamo rimasti a lungo a parlare, ha salutato tutti i suoi ex compagni. Cercare di deteriorare il nostro rapporto con Chivu significa non accettare la sconfitta».