CORSPORT - Per lui quella con lInter, non potrà mai essere una sfida come le altre, indipendentemente dal fatto che metta in palio un bel pezzo di scudetto. Perché lui è David Marcelo Pizarro, diventato maggiorenne a Udine, trasferitosi ad Appiano Gentile convinto di restarci, traslocato invece a Roma dopo appena dodici mesi di Inter più vista che vissuta in campo. Un anno quello di Milano che Pizarro ancora oggi non è riuscito a capire fino in fondo, voluto da Mancini per garantire saggezza, ritmi e geometrie al centrocampo nerazzurro, per poi scoprire che il Mancio avrebbe fatto a meno di lui.
Ora sulla panchina nerazzurra cè Mourinho, ma per Pizarro la sfida contro lInter, è la Sfida, come ha ribadito in unintervista rilasciata al mensile societario «La Roma» che è in edicola: «Sono un romanista al cento per cento. Sono un cileno-romano. La mia patria, a cui sono legatissimo, non si discute, ma questa città mi è entrata nel cuore, come la sua gente. A livello strettamente calcistico a fine carriera tornerò a giocare nel club della mia città, il Santiago Wanderers, squadra di cui sono tifoso. Ma ho ancora qualche anno da giocare con la maglia giallorossa, mi auguro di potermi togliere grandi soddisfazioni» .
Soddisfazioni che adesso possono fare rima soltanto con la parola scudetto, la finale di coppa Italia è a un passo, ma è una coppa che il cileno ha già alzato, e poi vuoi mettere il titolo di campione dItalia? Tra il dire e il fare cè di mezzo lInter, sempre lInter, la squadra che lo aveva voluto e poi scartato, per Pizarro sarebbe una rivincita straordinaria quella di scucire il triangolino tricolore dalla maglia nerazzurra. Domani allOlimpico ci sarà la possibilità di avvicinarsi ancora di più al sogno, cileno sa che non sarà facile, ma sa pure che la sua Roma ha tutto per riuscirci:
«Noi siamo la Roma e quindi dobbiamo guardare davanti, mai dietro. E il blasone del club che lo richiede, ma anche la qualità dei giocatori che abbiamo. Le squadre così forti fisicamente come lInter bisogna attaccarle a tutto campo, togliendogli il pallone e giocando palla a terra. Noi che abbiamo nel nostro Dna queste caratteristiche, oltre a tanta tecnica, abbiamo spesso messo in difficoltà lInter in questi anni: dobbiamo dare il massimo, questo è certo, ma abbiamo tutte le le armi per batterli e salire ancora di più in classifica. E non cè solo il campionato, puntiamo anche alla coppa italia. Sicuramente vogliamo arrivare in fondo a questa competizione: a Udine partiamo da due gol di vantaggio, ma la finale dobbiamo conquistarcela, poi si vedrà» .
Qualche settimana fa il suo Cile è stato sconvolto da un tremendo terremoto. Pizarro, con il sostegno anche di tutto lo spogliatoio, sta facendo di tutto e di più per dare una mano al suo paese che sta attraversando un momento di grande difficoltà:
«Ho attivato un conto corrente chiamato Urgencia terremoto Cile che raccoglie donazioni da destinare alla ricostruzione, unidea concreta portata avanti senza nessuna Fondazione, ma esclusivamente da me, in modo che la cosa sia più trasparente possibile. Voglio che tutti i soldi raccolti siano utilizzati in modo concreto e senza troppi passaggi di mano. Ti dirò di più: sarò io stesso, una volta finita la raccolta, a portare lassegno al presidente cileno Michelle Bachelet. I miei compagni si sono tutti interessati e mi stanno aiutando nella mia iniziativa» .