Pizarro: "Sì, la Roma può vincere"

26/03/2010 alle 10:30.

CORSPORT - Per lui quella con l’Inter, non po­trà mai essere una sfida come le altre, in­dipendentemente dal fatto che metta in palio un bel pezzo di scudetto. Perché lui è David Marcelo Pizarro, diventato mag­giorenne a Udine, trasferitosi ad Appiano Gentile convinto di restarci, traslocato in­vece a Roma dopo appena dodici mesi di Inter più vista che vissuta in campo. Un anno quello di Milano che Pizarro ancora oggi non è riuscito a capire fino in fondo, voluto da Mancini per garantire saggezza, ritmi e geometrie al centrocampo neraz­zurro, per poi scoprire che il Mancio avrebbe fatto a meno di lui.

Ora sulla pan­china nerazzurra c’è Mourinho, ma per Pizarro la sfida contro l’Inter, è la Sfida, come ha ribadito in un’intervista rilascia­ta al mensile societario «La Roma» che è in edicola: «Sono un romanista al cento per cento. Sono un cileno-romano. La mia patria, a cui sono legatissimo, non si di­scute, ma questa à mi è entrata nel cuore, come la sua gente. A livello stretta­mente calcistico a fine carriera tornerò a giocare nel club della mia à, il Santia­go Wanderers, squadra di cui sono tifoso. Ma ho ancora qualche anno da giocare con la maglia giallorossa, mi auguro di potermi togliere grandi soddisfazioni» .



Soddisfazioni che adesso possono fare rima soltanto con la parola scudetto, la fi­nale di coppa Italia è a un passo, ma è una coppa che il cileno ha già alzato, e poi vuoi mettere il titolo di campione d’Italia? Tra il dire e il fare c’è di mezzo l’Inter, sem­pre l’Inter, la squadra che lo aveva volu­to e poi scartato, per Pizarro sarebbe una rivincita straordinaria quella di scucire il triangolino tricolore dalla maglia neraz­zurra. Domani all’Olimpico ci sarà la pos­sibilità di avvicinarsi ancora di più al so­gno, cileno sa che non sarà facile, ma sa pure che la sua Roma ha tutto per riuscir­ci:

«Noi siamo la Roma e quindi dobbia­mo guardare davanti, mai dietro. E’ il bla­sone del club che lo richiede, ma anche la qualità dei giocatori che abbiamo. Le squadre così forti fisicamente come l’In­ter bisogna attaccarle a tutto campo, to­gliendogli il pallone e giocando palla a terra. Noi che abbiamo nel nostro Dna queste caratteristiche, oltre a tanta tecni­ca, abbiamo spesso messo in difficoltà l’Inter in questi anni: dobbiamo dare il massimo, questo è certo, ma abbiamo tut­te le le armi per batterli e salire ancora di più in classifica. E non c’è solo il campio­nato, puntiamo anche alla coppa italia. Sicuramente vogliamo arrivare in fondo a questa competizione: a Udine partiamo da due gol di vantaggio, ma la finale dob­biamo conquistarcela, poi si vedrà» .



Qualche settimana fa il suo Cile è stato sconvolto da un tremendo terremoto. Pi­zarro, con il sostegno anche di tutto lo spo­gliatoio, sta facendo di tutto e di più per dare una mano al suo paese che sta attra­versando un momento di grande difficol­tà:

«Ho attivato un conto corrente chia­mato “Urgencia terremoto Cile’ che rac­coglie donazioni da destinare alla rico­struzione, un’idea concreta portata avan­ti senza nessuna Fondazione, ma esclusi­vamente da me, in modo che la cosa sia più trasparente possibile. Voglio che tutti i soldi raccolti siano utilizzati in modo concreto e senza troppi passaggi di mano. Ti dirò di più: sarò io stesso, una volta fi­nita la raccolta, a portare l’assegno al pre­sidente cileno Michelle Bachelet. I miei compagni si sono tutti interessati e mi stanno aiutando nella mia iniziativa» .