
IL ROMANISTA (G. PIACENTINI) - Meno uno. La rimonta non è ancora completa, ma ormai manca veramente pochissimo. Inter e Roma (in attesa del Milan che gioca oggi) sono ormai separate da un soffio, un battito dali. Quella di ieri non è stata la partita della vita semplicemente perché, come ha detto Ranieri, saranno tutte partite della vita quelle che separano la squadra giallorossa dal 16 maggio, data in cui finirà il campionato. Fino ad allora ci sarà da soffrire, come ieri: e forse è pure meglio così visto che questa squadra quando scende in campo attenta e concentrata può ..
Nonostante tre pali colpiti dallInter, nonostante un arbitro, Morganti, che ha convalidato a Milito un gol in fuorigioco di un paio di metri e non ha assegnato a Brighi un rigore netto (lo ha addirittura ammonito per simulazione), la squadra giallorossa è riuscita a portare a casa i tre punti. Se a questo aggiungiamo le vittorie antistoriche (come sono arrivate) di Firenze e Torino e tanti piccoli particolari di questa stagione, sognare è molto più che lecito.
Quella di ieri però è stata la vittoria della rabbia e della determinazione. Dopo il vantaggio di De Rossi (ma quanto sono stati belli i suoi baci alla maglia e al parastinco col nome della figlia?) e il pareggio di Milito, solo una grandissima squadra sarebbe stata capace di vincere una partita contro unaltra grandissima squadra come lInter. Lo ha fatto con un grande Luca Toni (Pradè merita un monumento per averlo portato a Roma) e adesso, fino alla fine, ci sarà da divertirsi. Anche perché da sabato a Bari ci sarà unarma in più, che si chiama Francesco Totti e che già nei pochi minuti di ieri ha fatto vedere che con lui in campo è tutta unaltra musica.