Per Ranieri e i giallorossi un ritorno alle radici

23/03/2010 alle 10:44.

CORSPORT - “A Testaccio, le radici e la storia dell’AS Roma”. Campeggia que sta scritta su una parete della nuova sede del Roma Club Testaccio. Una frase che riassume in sé il significato profondo del pomeriggio vissuto ieri in via Lorenzo Ghiberti 33. Una festa per un intero quartiere che non solo ha abbracciato con calore Rosella Sen si, Claudio Ranieri, Juan e Riise, ma ha anche conosciuto il suo nuovo pun to di ritrovo, il suo nuovo cuore pul sante.

FESTA – Una festa dal sapore antico, con centinaia di persone in strada e tante altre affacciate alle finestre rigo­rosamente agghindate di giallorosso. Un entusiasmo e un calore unici con la sede che si è presto riempita di tanta gente comune arrivata lì solo per fe­steggiare i propri beniamini. Juan e Riise sono arrivati prima di tutti ac­compagnati da Antonio Tempestilli e non si sono sottratti all’abbraccio dei tifosi. Tante foto, centinaia di autogra­fi, tanti cori. Poi l’arrivo di Claudio Ranieri, che da ragazzo chissà quante volte sarà passato per via Ghiberti senza sapere dell’acco­glienza trionfale che gli avrebbe riservato tanti anni dopo. Quindi Rosella Sensi, che non è voluta mancare all’appuntamento e alla quale è stato riservato il simbolico taglio del na­stro. La festa è comincia­ta così, ed è proseguita con i brindisi di rito, la musica, anche quella rigoro­samente giallorossa, suonata dal vivo da Fabrizio Buccini, autore del cd “So­gno Giallorosso”. Una festa che ha ri­dato un futuro a un’associazione che è stata a suo modo protagonista degli ul­timi quattro decenni di storia romani­sta.

LA STORIA – Tutto è iniziato nel 1969. La prima sede è stata in Via Amerigo Vespucci, 18 metri quadrati di passio­ne, poi l’esigenza di una struttura più accogliente e il trasferi­mento nei locali di via Giovanni Branca 32Lì il Roma Club Testac­cio è diventato, anno do­po anno, il cuore pulsan­te del tifo giallorosso, la culla della passione ro­manista. Lì sono passati tanti protagonisti della storia della Roma: Giacomo Losi, il Barone Liedholm, Agostino Di Barto­lomei, . E’ per questo passato e per il signi­ficato che il Roma Club ha per un in­tero quartiere, che gli ultimi mesi so­no stati di vera sofferenza. A luglio scorso, per uno sfratto diventato or­mai esecutivo, il Roma Club ha dovu­to abbandonare la sua sede storica. Senza una “casa”, Sergio Rosi e gli al­tri soci hanno “lottato”, come afferma lo stesso presidente del Roma Club, e finalmente sono riusciti a prendere possesso, grazie all’impegno dell’Ater e del presidente Luca Petrucci, dei nuovi locali di via Ghiberti. Sono stati mesi di lavori febbrili, con la ristrutturazione e la messa in sicu­rezza dei locali, grazie al sostegno, an­che economico, dell’intero quartiere. Ieri l’inaugurazione, ma il momento forse più significativo i soci del club sperano di viverlo sabato prossimo. Se tutto procederà per il verso giusto, in­fatti, già sabato potranno tornare a ve­dere tutti insieme la partita della Ro­ma dentro la loro nuova casa. Quale occasione migliore di una sfida scu­detto come Roma-Inter?