
IL MESSAGGERO - Tutta lamarezza dellInter è scolpita sul volto di Diego Milito. E lui a dover commentare la sconfitta dellOlimpico. Mourinho resta in silenzio ancora una volta, nonostante sulla panchina abbia fatto linferno per svegliare la sua squadra, ma non cè stato niente da fare. E così tocca al Principe che proprio non se laspettava di dover parlare di una sconfitta, lennesima di questultimo periodo. «Che dobbiamo fare? Secondo me abbiamo disputato una bella partita. Ovvio che cè
Un dato reale e oggettivo, quello enunciato dallattaccante, ma è pur vero che adesso con la Roma a un punto di distacco la strada per lo scudetto, il quinto consecutivo, è tutta in salita. Almeno rispetto a qualche mese fa, dove il margine sia con i giallorossi che con i rossoneri era piuttosto tranquillo. «Lo ribadisco, siamo amareggiati per la vittoria della Roma, è normale, ma il clima dentro la squadra è tranquillo e guardiamo avanti, cercheremo di vincere le prossime partite. Abbiamo la possibilità di farlo. Che cosa ci è mancato? Fare il secondo gol, ecco cosa ci è mancato davvero: purtroppo dopo il nostro pari è arrivata la rete di Toni che ci ha dato una mazzata finale...».
Pensare che la rete del pareggio dellargentino, il diciottesimo sigillo stagionale, è viziato da un netto fuorigioco di ben tre giorcatori nerazzurri, ma linterista glissa e replica quasi stizzito: «E vero, ma non me ne sono reso nemmeno conto dal campo. Cè da dire però che nel primo tempo cera un rigore su di me per un fallo di Burdisso, ma nessuno ha detto niente». Milito, inoltre, giustifica Julio Cesar per lerrore sul gol di De Rossi: «Sono cose che capitano nellarco di una partita, come quella che è successa a me, che non ho trovato la rete alla fine. Noi volevamo vincere, però non ci siamo riusciti, adesso ci concentriamo su mercoledì, sulla Champions». Infine, su Balotelli, un argomento spinoso ultimamente, ma largentino è assai diplomatico: «Mario è parte della nostra rosa, sono scelte del mister, lui schiera chi vede meglio in campo. Noi contro il Bologna daremo il massimo in ogni caso, il mister sceglierà gli undici per sabato pensando a mandare in campo chi vede meglio, come al solito».
Da un attaccante si passa a un difensore, amareggiato non solo per la sconfitta, ma anche per lammonizione rimediata nel primo tempo per un fallo su Menez. Un giallo che lo costringerà a saltare la sfida di Bologna dopo aver giocato ben 137 gare di fila in campionato. «Mi dispiace parecchio, ma prima o poi doveva succdere». Chiude Gabriele Oriali, dirigente dellInter: «Una sconfitta immeritata, peccato anche per le tante ammonizioni. Con tutti quegli squalificati, credo che con il Bologna dovrò scendere in campo io...». Chiosa sullarbitro: «Non ho niente da dire su Morganti, anche perché per me ha diretto e condotto la partita molto bene»