IL ROMANISTA - Straordinaria la sua carriera da calciatore, come dimostrano la conquista del Mundial 82 in Spagna con lItalia di Bearzot e il tricolore 1982/83 nella Roma del Barone Liedholm, Bruno Conti vanta un palmarès impressionante anche come dirigente di settore giovanile.
Bezziccheri e compagni non potevano fare regalo migliore, sia pure con qualche giorno danticipo, al Marazico
nazionale: domani compirà infatti 55 anni. Nel suo straordinario curriculum dirigenziale trovano posto anche
un "Viareggio", una Coppa Italia e uno scudetto con la Primavera. Che da sempre, senza nulla togliere alle altre, è la formazione di spicco del vivaio giallorosso. Quella che ha il compito di fornire nuovi talenti alla Roma dei grandi. Al "Viareggio" la Roma targata Bruno Conti sale sul gradino più alto del podio nel 91, proprio nel primo anno dinvestitura a capo delle giovanili del fantasista originario di Nettuno. Successo ottenuto superando in finale il Napoli (3-1). A completare quellannata magica, anche il Torneo Città di Bastia Umbra, altra classica kermesse giovanile in cui i baby romanisti caleranno il bis due stagioni più tardi, nel 93.
Tuttavia laffermazione più bella, forse perché arrivata in un momento difficile a livello societario, corrisponde
allo scudetto conquistato dalla Primavera di Alberto De Rossi a giugno del 2005. Annata in cui, alle spalle lamaro addio di Fabio Capello, la prima squadra cambia quattro volte guida tecnica. Lultima di esse viene affidata a chi della Roma conosce ogni cosa: Bruno Conti. Lasso del Mundial 82 non rifiuta la panchina, ottiene la salvezza e laccesso alla Uefa 2005/06 (perdendo la finale di Coppa Italia con lInter, già in Champions), ma non dimentica certo limpegno per quelli che considera da sempre i suoi ragazzi: le squadre del settore giovanile. Tanto che, finito il tormentato campionato alla guida di Totti e soci, Bruno vola a Lecce per stare vicino alla Primavera. Che si rende protagonista di unimpresa da ricordare: a segno sul Cagliari nei quarti, demolisce anche la Juve in semifinale e lAtalanta nel match che vale il tricolore. È quella la stagione della consacrazione per un ragazzo scoperto e fortemente voluto a Trigoria proprio da Conti: Stefano Okaka, a segno sia contro i bianconeri che con i nerazzurri. Ma non solo. Di quello stesso gruppo fanno parte pure Aleandro Rosi (87), ora al Siena, e due fuoriquota dell84: il difensore Giuseppe Scurto (in forza alla
Triestina) e lattaccante Daniele Corvia, attualmente al Lecce.
Un trionfo in piena regola, che comunque sancisce il passaggio del testimone (che è durato fino a qualche
mese fa) a Ivano Stefanelli, uomo di fiducia dello stesso capo del settore giovanile, promosso a direttore tecnico della Roma dei grandi. Nonostante la meritata promozione nellorganigramma societario, il campione dItalia 2002/03, di fatto, non si staccherà mai dalle sue amate giovanili, occupandosene con la stessa passione e competenza. E lasciando dunque unimpronta vincente. Tra le vittorie della gestione-Conti troviamo anche una Coppa Italia Primavera nel 1993/94. Alla quale vanno aggiunti cinque scudetti di Allievi e Giovanissimi Nazionali: i più grandi nel 1992/93 e 1998/99, i più piccoli nel 1995/96, 1998/99 e 2006/07.
Stessa stagione, questultima, della conquista della Nike Premier Cup con tanto di partecipazione alla fase finale, su scala mondiale, a Manchester. Vinta però dalla cantera del Barcellona. Sempre a livello nazionale, e qui siamo agli ultimi trionfi in ordine cronologico, sotto la supervisione del popolare Brunetto arrivano due Memorial Wojtyla, torneo che vede al via alcune tra le più forti realtà calcistiche giovanili dItalia, e nello scorso ottobre il Memorial Franco Sensi, vinto dalla Roma a spese della Lazio. Inoltre, anche su scala regionale il settore giovanile di Trigoria - nellera Conti - ottiene vittorie importanti. Come le cinque edizioni della Coppa Lazio, tre per gli Allievi (2005/06, 07/08 e 08/09) e due consecutive dei Giovanissimi (2005/06 e 06/07).
In 19 anni da responsabile del settore giovanile, Bruno Conti conquista 24 trofei, 19 dei quali ai più alti livelli nazionali. Oltre a scoprire e lanciare una serie inimmaginabile di giovani calciatori ed allenatori emergenti. Lultimo è Andrea Stramaccioni, trentatreenne mister degli Allievi Nazionali che martedì hanno messo le mani sul "Beppe Viola - Città di Arco". Un exploit, quello dellex azzurro di Bearzot da quando è passato dietro la scrivania, che possono vantare veramente in pochi tra allenatori e dirigenti. Non è finita qui: basta leggere le classifiche dei tre campionati di vertice, quello della Primavera oltre agli Allievi e Giovanissimi Nazionali. Dove la Roma sta dominando la scena e si candida, sia pure senza fare proclami, ad arrivare molto lontano. Perché Marazico nella sua carriera ha vinto molto. E non solo da calciatore.