La terza rimonta in dieci giorni

01/03/2010 alle 09:03.

IL ROMANISTA (F. BOVAIO) - La terza rimonta subita dalla Roma nell’arco di dieci giorni ha lasciato il segno. Dopo quella doppia effettuata dal Panathinaikos in Europa League è toccato al Napoli e due dei tre obiettivi stagionali sono sfumati. L’Inter ha vinto a Udine e se ne è andata (ma pensare allo scudetto era obiettivamente utopistico) e ora sarà bene concentrarsi sulla difesa del terzo posto, che battendo il Milan sabato sera alla lunga potrebbe anche trasformarsi nel secondo. Il Milan, già, lo stesso che nella gara di andata effettuò la prima delle deludenti rimonte subite dalla Roma di Ranieri in campionato, anche se con l’aiuto neppure troppo mascherato di Rosetti. Era il 18 ottobre e al gol di Menez replicarono il rigore di Ronaldinho (che non c’era, esattamente come quello segnato ieri da Hamsik) e la rete di Pato.

utopistico) e ora sarà bene concentrarsi sulla difesa del terzo posto, che battendo il Milan sabato sera alla lunga potrebbe anche trasformarsi nel secondo. Il Milan, già, lo stesso che nella gara di andata effettuò la prima delle deludenti rimonte subite dalla Roma di Ranieri in campionato, anche se con l’aiuto neppure troppo mascherato

di Rosetti. Era il 18 ottobre e al gol di Menez replicarono il rigore di Ronaldinho (che non c’era, esattamente come quello segnato ieri da Hamsik) e la rete di Pato.

La seconda arrivò sempre a Milano, ma con l’Inter, che al gol di Vucinic rispose con Eto’o. La terza, invece, è stata quella di Cagliari, dove la Roma si fece rimontare ben due gol nei tre minuti di recupero. Poi c’è quella di ieri a . Sembra quasi che sia meglio che la Roma vada sotto di un gol anziché passare in vantaggio, visto che quando ha subito per prima poi è riuscita a rimontare nove volte il risultato, mentre quando è stata lei a sbloccare

lo 0-0 iniziale poi è stata ripresa in sei occasioni: le suddette quattro in campionato e le due col Panathinaikos. Misteri del calcio, che non essendo una scienza esatta ci lascia la possibilità di scrivere tutto e il suo contrario.