
GASPORT (A.CERRUTI) - Meglio la cornice del quadro. Con il pubblico delle grandi serate che canta all'inizio e applaude alla fine, perchè la Roma esce illesa da una partita controllata e, a tratti, dominata dal Milan. La squadra di Leonardo, però, ha il torto di specchiarsi troppo nella propria bellezza, sbagliando le poche ma clamorose occasioni da gol, dalla prima con Borriello all'ultima con Huntelaar. Più Milan che Roma, quindi. Ma soprattutto sempre più Inter, l'unica vincitrice di questa sfida perchè stasera se batte il Genoa allunga a + 6 sui rossoneri e + 9 sui giallorossi. Sarebbe il modo migliore per prepararsi al ritorno con il Chelsea, mentre il Milan si avvicina alla Champions senza Pato e senza gol, sperando in un nuovo gemellaggio tra Lourdes e Manchester.
La chiave In una gara in cui gli attaccanti fanno scena muta, la differenza dovrebbe farla la fantasia ma da una parte Ronaldinho vive di rendita su un paio di assist, mentre dall'altra Pizarro appare improvvisamente anonimo. Ecco perchè i migliori sono i due difensori brasiliani, il milanista Silva ed il romanista Juan, senza dimenticare l'italianissimo Tagliavento che, dopo la perfetta direzione di Inter-Samp, si conferma un ottimo arbitro. Milan spuntato Fuori causa Pato, invece del previsto Beckham si rivede Huntelaar sulla fascia destra del confermatissimo tridente in cui Ronaldinho rimane a sinistra, mentre Borriello parte al centro alternandosi spesso però con lolandese. Sembra una mossa azzardata e invece serve per tenere bloccato Riise, anche se il potenziale offensivo della squadra non migliora. Il Milan, infatti, controlla la partita cercando di vincere più della Roma, ma senza graffiare, perché nellunica vera occasione del primo tempo, creata dal solito Ronaldinho, Borriello calcia malissimo senza nemmeno inquadrare a porta occupata da Julio Sergio. In una serata di sterile superiorità, in cui Huntelaar è troppo lontano da Julio Sergio e Borriello si mostra troppo egoista quando ignora l'olandese piazzato meglio di lui, servirebbe la scossa elettrica di Inzaghi e invece Leonardo avvicenda prima l'acciaccato Antonini e poi lo spremuto Flamini, rilanciando Abate e Beckham sulla destra, con lo slittamento di Bonera a sinistra. Soltanto alla fine arriva anche Inzaghi, ma è troppo tardi per ritrovare il gol smarrito.
Roma involuta Il secondo pareggio, dopo le 7 vittorie consecutive, fa meno male del 2-2 di Napoli perchè non ha il sapore della beffa. La Roma subisce quasi sempre il Milan, anche se parte meglio con un gran tiro di Baptista dviato da Abbiati. Senza la spinta di Riise, preoccupato di non lasciare spazi a Huntelaar, ma anche senza quella di Taddei, la squadra appare involuta. A nulla serve la prima correzione tattica di Ranieri, che accentra Baptista, spostando a sinistra Perrotta nel tridente a supporto di Vucinic, bocconcino fin troppo tenero per Nesta e Silva. Proprio per non lasciare troppo solo il montenegrino, Baptista avanza come seconda punta nel ritoccato 4-4-1-1, ma la nuova posizione non basta senz ail supporto della squadra. E allora, visto che non succede nulla in avvio di ripresa, dopo 13' esce BAptista rispunta Toni, primissima punta, con Vucinic d'appoggio. Costretta a rioschiare quando il Milan attacca, la Roma ha però il merito di non arrendersi mai e per 2 volte sfiora il colpaccio, prima con un colpo di testa di Vucinic e alla fine con l'unica sassata di Riise. Quanto basta per raccogliere gli applausi del pubblico. E dopo uno 0-0 in casa, che allontana l'aggancio al Milan e il sogno scudetto, è un piccolo record.