IL TEMPO - Da terzo portiere a titolare di una Roma che, comunque andrà a finire il campionato, passerà alla storia. Niente male la parabola di Julio Sergio, uno dei segreti nel miracolo di Ranieri. Ventitre presenze in campionato, tutte da titolare, e un rendimento sempre soddisfacente. Il sito internet del suo paese «Terra» parla di Julio Sergio come «del brasiliano titolare nella squadra di Doni e Julio Baptista», lui annuncia che «penso di tornare in Brasile nel 2013 o 2014,
Il suo contributo può essere fondamentale. «Da quando sono arrivato qui a Roma mi sono sempre dedicato molto al mio lavoro, però non ho mai avuto un'opportunità. In questa stagione finalmente me ne hanno concessa una. Doni? Si allena normalmente, sta molto bene dal punto di vista fisico e tecnico. In nazionale ha sempre fatto bene e Dunga si fida di lui. Quindi sarebbe assurdo se non andasse al Mondiale». Tra i due cè rispetto, ma non amicizia. «Siamo colleghi di lavoro - spiega - lui abita in un quartiere lontano dal mio, quindi fuori dal campo non ci frequentiamo». Le gerarchie, ovviamente, non cambieranno nel finale di campionato. Da un brasiliano a un altro. Rimonta possibile, storia già vista, già successo. «Questo finale di stagione mi ricorda quello con il Real di qualche anno fa. Eravamo sotto al Barcellona e poi abbiamo vinto lo scudetto». Julio Baptista, ospite di una festa dei Roma Club Divino e Castiglione in Teverina, ha parlato del momento magico della squadra giallorossa paragonandolo ad un periodo vissuto in passato con la maglia delle merengues e con Fabio Capello in panchina.