IL ROMANISTA (P.FRANCHI) - Carissime sorelline, carissimi fratellini, non crediate che non vi capisca. Basta entrare in un bar o in un ufficio, salire su un autobus o andare dal meccanico, e ascoltarvi: praticamente è sabato pomeriggio, Roma e Inter sono già in campo. Dio sa quanto è difficile, e probabilmente inutile, provarsi a sussurrare qualche parola
Ma se in tanti anni hai avuto modo di imparare a tue spese quanto è capricciosamente feroce con noi il dio del calcio, devi pur farlo. Calma sorelline. Calma fratellini. Oggi non è sabato. Oggi è mercoledì. E stasera i lupacchiotti nostri sono a Bologna. A giocarsi la possibilità di farci vivere tra qualche giorno non una bella festa dello sport, ma un fine settimana di quelli che magari si racconteranno ai nipotini. Contro una squadra che ha ancora i suoi problemi da risolvere e, siatene certi, non ci regalerà un bel nulla, e ci farà soffrire attaccati alla tv per novanta minuti e passa. Speriamo che le cose vadano altrimenti, si capisce, che la partita si metta in discesa fin dallinizio. Ma se non fosse così, se ci sarà, come temo, da penare, poco male.
Prepariamoci pure al combattimento testaccino e, se occorre, pure alla sofferenza. Siamo nati per soffrire. E noi romanisti, lasciatevelo dire da un confratello di lungo corso, più degli altri. Partita dopo partita abbiamo imparato ad avere fiducia in Claudio Ranieri. Forse, se mi chiedessero di stilare lelenco dei miei cinque allenatori ideali di tutti i tempi, non lo includerei nella lista. Comunque vada a finire questo campionato, però, nessuno potrà negargli il grandissimo merito di aver trasformato un gruppo di giocatori dai nervi fragili in una squadra vera, di quelle che nei passaggi cruciali non scartano lostacolo.
Sarà così anche stasera, ne sono sicuro. Ma anche noi che non saremo né in campo né allo stadio una mano dobbiamo darla. Per quel che mi riguarda, ho già provveduto a controllare che i boxer a righe bianche e rosse cui da mesi è indelebilmente associata, per me, la riscossa romanista siano lavati e stirati, pronti alluso: se avete riti propiziatori da praticare, praticateli. E ricordatevi sempre la lezione immortale del Barone nostro. Comè Colomba? Un gigante del pensiero e dellazione. E il Bologna? Fortissimo dietro davanti a centro campo e pure in panchina. Senza punti deboli. Vittima di una classifica odiosamente ingiusta. Sostanzialmente inarrivabile. Agli stupidi sembrerà una stupida giaculatoria. Invece è filosofia.