Il sottomarino giallorosso nell'isola che c'è

26/03/2010 alle 10:26.

LEGGO (F. MACCHERONI) - Il silenzio di Mourinho e le mezze verità di Ranieri, il gioco delle parti prima del gioco del calcio. L’Inter vince in Europa, vincicchia in campionato e si tormenta pensando che cosa possa passare nella testa di quel Balotelli mai così SuperMario come quest’anno, perché ricorda davvero l’omino dei giochini Nintendo che spacca polpastrelli e cervello ai ragazzi.

Mentre la Roma è finalmente uscita dal suo sottomarino e ha scoperto che l’isola che non c’era, che non poteva esserci, paradossalmente esisteva. Bastava non dare tutto per scontato, pensare semplice come capita spesso a Claudio Ranieri. Al momento dello sbarco Ranieri lancia i fumogeni strizzando l’occhio al tridente («Menez dovrebbe giocare sempre»), non scioglie i dubbi su andrà valutato») e adesso racconterà che parlerà prima della partita con i giocatori per capire quello che in questi mesi una persona intelligente ha già metabolizzato.

 

Ranieri però ha capito una cosa: la Roma guardinga vista col Milan è appagata, sconfitta; la Roma con Vucinic, Toni e Menez può uscire dal sottomarino.

 

Naturalmente in tutto questo esiste un terzo incomodo: l’arbitro. Nelle ultime giornate la Roma ha subìto una serie di decisioni “strane”. A l’ennesima prova con l’indisponente Damato. Dalla Collina dei fischietti s’abbassa un’ombra inquietante.