Il campionato è aperto a ogni soluzione

27/03/2010 alle 11:19.

CORSPORT - A San Siro, l'8 novembre, finì 1-1, gol di Vu­cinic e di Eto'o. E neppure quella sera c'era Totti. Né era ancora presente Luca To­ni, cosicché Vucinic, nel finale sostituito da Okaka, dovette cantare e portare la croce. Oggi, invece, Ranieri può fare affidamento su un attaccante di peso quale Toni, bravo non soltanto nel gioco aereo, ma anche nel­l'aprire varchi e nel traghettare la manovra da una metà campo all'altra. Ma per venire a capo dell'Inter, la Roma dovrà dare il meglio di sé in ogni reparto e con ogni uomo.

 

Saranno le scelte tattiche oppure l'estempo­raneità e le invenzioni talentuose dei singoli a sbrogliare la matassa? Le une e le altre, pensiamo noi. Perché se una partita si prepa­ra doverosamente con l'addestramento e con i disegnini e le freccette sulla lavagna, è sul campo che essa prende forma e vita, nessu­na eguale all'altra e ciascuna decisa da un' improvvisazione, da un colpo di genio, da una topica, da una svista arbitrale, da un rigore sbagliato.

L'Inter si cimenterà con la Roma sapendo di poter giovarsi di due risultati su tre, in at­tesa di quello di domani sera tra il Milan, fal­cidiato da squalifiche e infortuni, e la Lazio, apparsa rivitalizzata contro il Siena. Alla Ro­ma toccherà il compito di dettare il tema e poi di svolgerlo con attenzio­ne pari agli impulsi che le verranno dai suoi tifosi. Forte del suo pragmatismo, Claudio Ranieri sa benissimo che il primo e più grosso errore consisterebbe nel lanciarsi dissennatamente all'assalto dell'Inter, implacabile con Milito ed Eto'o quando le si offre l'occasione di mordere a sorpresa, come fa il cobra con l'incantatore distratto. Se pun­tellasse il centrocampo, rinunciando a una mezza punta, Ranieri non commetterebbe peccato mortale.

 

Sul piano tattico, sarà interessante verifi­care come Ranieri rintuzzerà il tre-quartista (Stankovic oppure Pandev o addirittura il malconcio Sneijder) che agirà alle spalle del­la coppia Milito-Eto'o. Questo compito po­trebbe toccare a , che però restereb­be lontano dalla 'linea del fuoco' , dove sa farsi valere. Sarebbe perciò opportuno che i centrocampisti giallorossi si scambiassero in corsa le com­petenze, opponendo il loro pressing a quello di Javier Za­netti, Cambiasso, Thiago Motta e che Cassetti a destra e Riise a sinistra non perdes­sero di vista uno Chivu, l'altro il temibilissimo .

E, per non affliggere più di tanto il lettore, un paio di numeri nudi e cru­di: 1) da tre anni l'Inter vince all'Olimpico contro la Roma; 2) dovrebbero essere soltan­to quattro - e nessuno dell'Inter - gli italiani in campo inizialmente, il che un po' ci rattri­sta.