I tormenti di Mexes. Philippe sedotto e abbandonato

11/03/2010 alle 09:44.

GASPORT (A. CATAPANO) - I primi giorni Philippe deve essersi sentito come Ozpetek senza gazometro (il film in uscita domani, Mine vaganti, è interamente girato a Lecce): smarrito. Improvvisamente senza punti di riferimento, in una condizione nuova, con prospettive ancora indecifrabili. Come se gli mancasse la terra sotto i piedi. Ero un calciatore importante, ero uno dei più importanti in questa Roma— continua a tormentarsi —, un pilastro. E ora? Mandato in panchina, superato da un Burdisso qualsiasi, ho perso pure il Mondiale. I numeri di questa stagione parlano chiaro: 32 presenze e 2953’ in campo l’argentino, 24 gare e 2059’ il francese.

Torna presto Mexes non si dà pace. Si è sentito vittima di un’ingiustizia: lui, calciatore unico, ragazzo solare, ora soffre. E qui è intervenuto Ranieri, e i suoi interventi sono quotidiani. Ci parla, lo rassicura, gli promette che presto tornerà titolare, indispensabile come prima. Burdisso non c’entra— gli ha chiarito. Ranieri stima molto l’argentino, ne apprezza particolarmente l’atteggiamento, la capacità di restare sul «pezzo» per tutta la partita, senza cali di tensione, a differenza del francese, a cui invece capita di attraversare dei vuoti. Ma Ranieri, calcisticamente, di Mexes è innamorato, e chi non lo è? Ed è il primo ad augurarsi che Philippe riacquisti innanzitutto la forma migliore: l’unica discriminante per l’allenatore di San Saba. Chi sta meglio, gioca titolare.

Rinnova E Mexes ha avuto diversi problemi fisici in questa stagione. Soprattutto, deve maledire il derby del 6 dicembre, quando si fece male al ginocchio: aveva appena riconquistato il posto. L’allenatore ce la sta mettendo tutta, non perché si senta in dovere di consolarlo, ma perché a Mexes ci tiene, tantissimo, non ha smesso di stimarlo, né di volergli bene. La società spera che riesca a rasserenarlo. «Dovrà essere molto bravo: noi non abbiamo cambiato idea sul ragazzo, vogliamo che rinnovi il contratto (che scade nel 2011, ndr) e resti ancora a lungo qui», dicono a Trigoria. Anche se il viaggio di Pradè a Londra alla ricerca anche di un difensore centrale (avrebbe messo gli occhi addosso al belga Vermaelen) deve aver turbato Mexes.

Ti vogliamo bene Philippe sta riflettendo, è combattuto. Roma è diventata la mia à— ragiona—, la amo, ma nelle mie condizioni ha ancora senso restare? Sì, gli assicurano allenatore e società, anche se una sua cessione per 15 milioni riempirebbe le casse (vuote) del club. Se dovesse decidere adesso, Philippe rischierebbe di prendere una decisione sbagliata, dettata dall’emotività. E invece, per fortuna della Roma, ci può ragionare ancora un paio di mesi. Ecco, in questo periodo facciamogli sentire quanto gli vogliamo bene. Tanto. Evitando magari di svaligiargli la casa.