
CORSPORT (P.TORRI) - Sè commosso. Quindi, è Bruno Conti. Perché chi ha la pelle giallorossa e ieri ha visto davanti al televisore gli Al lievi allenati da Andrea Stramaccioni trionfare al torneo di Arco, uno dei più prestigiosi a livello giovanile, non può non aver avuto i lucciconi di fronte allentusiasmo di questi ragazzi vestiti di giallorosso che alla fine della partita festeggiavano con i cori della Curva Sud.
Unemozione forte, anche per Bruno Conti, da sempre grande capo di un settore giovanile che sta vivendo un momento doro con tutte le squadre assolute protagoniste nella rispettiva categoria.
Conti, si dice sempre che per un settore giovanile è più importante costruire giocatori per la prima squadra che vincere. Però vincere fa sempre bene, no?
«Fa benissimo. Ho seguito la partita in televisione, ho sofferto e gioito, alla fine è stato fantastico vedere i nostri ragazzi esultare per la vittoria».
Il primo grazie per questa vittoria a chi va?
«Al tecnico, Andrea Stramaccioni, che con questi ragazzi sta facendo un lavoro straordinario. E un tecnico preparatissimo, in passato ha già vinto uno scudetto con gli Allievi. Ora sta costruendo unaltra squadra importante, puntando sullagilità e velocità, piuttosto che sulla fisicità, del resto le caratteristiche dei nostri ragazzi sono più tecniche che fisiche ».
Il secondo ringraziamento?
«A Ivano Stefanelli. Questa squadra degli Allievi lha costruita interamente lui, compresi i tre ragazzi che sono arrivati da fuori, Pigliacelli, Piscitella - che è andato a prendere allEmpoli - e Orchi, che vivono nel pensionato di Trigoria».
Gli altri ragazzi sono tutti di Roma?
« Sì. Questo è un gruppo che abbiamo costruito due anni fa, i ragazzi sono cresciuti nelle società a noi affiliate, noi gli abbiamo riconosciuto un premio di preparazione e li abbiamo portati a Trigoria. La vittoria in questo torneo è il giusto riconoscimento al lavoro che hanno fatto tutti insieme».
Che valore ha la romanità per il settore giovanile?
« E fondamentale per noi. E il senso dappartenenza, lidentificazione che ti danno un valore aggiunto. Ci teniamo tantissimo e proseguiremo su questa strada. Del resto è sempre stato così, basti pensare a due ragazzi che si chiamano Totti e De Rossi » .
Oltre agli Allievi, questanno tutto il settore giovanile sta vivendo un momento positivo.
«E vero, le cose stanno andando bene, abbiamo diversi ragazzi interessanti per il futuro, ma devono continuare a lavorare senza mai pensare di essere arrivati ».
Di questo gruppo degli Allievi cè qualcuno su cui poter puntare forte per la prima squadra?
«Piscitella è un ragazzo interessantissimo, ha qualità, in dribbling va via sempre, anche Verre, classe 1994, è un ragazzo che ha futuro, così come Caprari, uno che non molla mai. Ma tutti questi ragazzi hanno qualità. Soprattutto perché sono stati capaci di creare un gruppo unito, cioè hanno già capito che nel calcio vince la squadra, mai il singolo».
Tra i più grandi, nella Primavera, cè già qualcuno che bussa alla prima squadra?
«Già cè. Pettinari e Scardina hanno già esordito nel calcio professionistico, ma ci sono anche tanti altri nostri ragazzi che possono fare strada. Ma non diciamoglielo ». Saremo muti come pesci.