Falcao rivela: «Ero a un passo dal Milan, poi arrivò la Roma...»

05/03/2010 alle 10:06.

CORSPORT (P. GUADAGNO) - Dopo aver sfiorato la maglia rossonera, per poi diven­tare un idolo dei tifosi giallorossi, Paulo Roberto Falcao ha i titoli giusti per parlare del match tra Roma e Milan di domani. « Vale per lo scudetto e, proprio per que­sta ragione, un pareggio non ser­virebbe a nessuna delle due squa­dre
L'occasione, pe­raltro, serve a Fal­cao per rivelare che, nella primave­ra del 1980, prima di trasferirsi alla Roma fu contattato dal Milan. « Quella rossonera fu la pri­ma società italiana a cercarmi. La trattativa durò solo 2- 3 giorni e non ci fu nemmeno il tempo per discu­tere dell'ingaggio. Il Milan

- sostiene convinto, davanti alle telecamere di Milan Channel - Mi aspetto una gara spettacola­re, giocata all'attacco da due for­mazioni molto tec­niche. Natural­mente, mi auguro che alla fine sia la Roma a prevalere » .



L'occasione, pe­raltro, serve a Fal­cao per rivelare che, nella primave­ra del 1980, prima di trasferirsi alla Roma fu contattato dal Milan. « Quella rossonera fu la pri­ma società italiana a cercarmi. La trattativa durò solo 2- 3 giorni e non ci fu nemmeno il tempo per discu­tere dell'ingaggio. Il Milan, infat­ti, era interessato, ma doveva at­tendere la conclusione del pro­cesso per le scommesse prima di poter concludere l'acquisto. Così arrivò la Roma, con Dino Sani, e io finii nella Capitale. Non ho mai avuto rimpianti per il mancato trasferimento al Milan. Il proget­to della Roma, infatti, mi aveva immediatamente convinto. Mi avevano spiegato che Liedholm voleva costruire la squadra, cam­biando il sistema tattico abituale, abbandonando la marcatura a uomo tipica del calcio italiano, per affidarsi alla zona. E noi in Brasile eravamo maestri nel gio­co a zona... All'epoca, qualcuno si stupì del fatto che giocassi con il numero 5 e non con il 10, ma era lo stesso che indossavo all'Inte­r-nacional di Porto Alegre e, visto che in Italia mi è stata data la possibilità di scegliere, l'ho man­tenuto» .



Se Falcao ha soltanto sfiorato il rossonero, Carlo , inve­ce, da Roma è partito proprio per sbarcare al Milan. « Lo vedo più tranquillo adesso, quando gioca­va invece era sempre molo teso ­- racconta l'ex-centrocampista bra­siliano - La sera prima della par­tita si presentava regolarmente in camera mia attorno alle undici e cominciava a parlare della gara del giorno dopo. Fortuna che, poi, in campo era decisamente meno sereno. In lui ho trovato una per­sona fantastica per le sue doti umane. Una volta diventato allenatore, ha avuto il merito di com­prendere il modo giusto per rappor­tarsi con i calciato­ri. Adesso gli auguro di vincere la Pre­mier League con il Chelsea » .

Oltre ad , Falcao conosce bene pure Leonardo: « Si sta comportando molto bene - sottolinea - E’ stata una sorpresa vederlo in panchina perché aveva sempre detto di non voler fare l’allenatore. La sua for­tuna è aver cominciato con que­sta professione in una squadra e in una società di cui conosce tut­to e tutti. Trovo che sia molto se­rio nel suo lavoro. E' stato scelto direttamente da Galliani e Berlu­sconi: ciò significa che le sue de­cisioni saranno sempre libere e rispettate » .



Ultimo pensiero per Ronaldin­ho, uno dei grandi protagonisti del match dell'Olimpico. « Ha un talento e una classe che gli con­sentono di fare sempre la diffe­renza. Sa che il prossimo Mondia­le sarà la sua ultima occasione e si sta impegnando molto. Mi au­guro riesca ad andare in Sudafri­ca, ma Dunga non è il tipo che si fa condizionare dall'esterno. Ron­nie ha 2 mesi per convincerlo, ma il ct è una persona intelligente: non posso credere che, se lui farà bene, alla fine non lo chiamerà » .