
IL ROMANISTA (D. GIANNINI) - "Faccio gli auguri a Carmine Fotia. Spero che la sua direzione segni il rilancio de Il Romanista, un giornale che in passato ho seguito e che poi avevo perso di vista". A parlare è Fabrizio Cicchitto, presidente dei deputati del Pdl, al quale, da grande tifoso giallorosso, non è sfuggita limportanza dellapertura del Viminale che consentirà ai romanisti la trasferta al Picchi. «Quella di Livorno è una piazza difficile dal punto di vista dellordine pubblico. E il fatto che non sia stata vietata la trasferta testimonia il fatto che i tifosi giallorossi hanno dato prova di grande maturità e consapevolezza calcistica. Mi auguro che ci sia da parte di entrambe le tifoserie la volontà di vedere solamente una partita di calcio».
Cè stato, secondo lei, un cambiamento da parte della tifoseria romanista?
«In passato, non nascondiamolo, degli incidenti ci sono stati. E sicuramente cè stato un cambiamento. A Roma è stato netto, ma anche da altre parti ci sono stati dei segnali di inversione di tendenza».
La partita del Picchi non sarà
comunque facile.
«Occorreranno nervi saldi da parte di tutti e una particolare attenzione da parte delle forze dellordine per garantire anche la sicurezza dei romanisti. LOlimpico è uno stadio super sicuro per le tifoserie ospiti, non altrettanto si può dire per i nostri in alcuni impianti italiani. Ripeto, ci vorrà maturità, ma anche da parte degli
altri, non solo da parte dei romanisti».
Se dovesse andare bene domenica, ai romanisti dovrebbe essere concesso di seguire la squadra in tutte le altre trasferte fino alla fine del campionato.
«E un fattore importante. Forse non decisivo, ma sicuramente importante anche per lesito del campionato. E poi alcuni dei nostri giocatori sentono molto lapporto dei tifosi. La Roma potrebbe sfruttare leffetto trascinamento, specialmente in questo momento nel quale, nonostante un modulo consolidato, sta affiorando un po di stanchezza».
Quindi anche lei ha visto la squadra giù di tono?
«Sì. Ranieri ha avuto il grande merito di dare solidità difensiva e lo abbiamo visto anche nella sofferta partita di sabato contro Milan. Per capirci la retroguardia romanista non è più la banda del buco. Ma, al tempo stesso, sul piano del ritmo si è vista unevidente flessione. Una serie di giocatori non ha più la brillantezza di qualche partita fa».
La rimonta sullInter non è pensabile?
«In questo argomento non mi ci vorrei infilare. Lobiettivo resta quello di qualificarsi per la Champions League, senza passare per i preliminari. Detto questo, vedo che ci sono più squadre stanche. Tra queste anche lInter».
La Roma ha già fatto vedere il suo massimo potenziale?
«Credo che possa crescere ancora. Con la riscoperta di Baptista e soprattutto col ritorno di un attaccante puro. Spero che Toni sia pronto al più presto a giocare novanta minuti. Nelle poche occasioni in cui lo abbiamo avuto a disposizione abbiamo già visto la sua importanza. E poi la sua presenza permetterà a Totti, quando tornerà, di prendere meno colpi e di poter usare di più la sua fantasia».
Quindi, sotto sotto, un po ci crede alla rincorsa.
«La Roma può ancora dire la sua. Da un lato preoccupa la stanchezza di alcuni, ma dallaltra cè il supporto di un asse portante che dà sicurezza. A partire da Julio Sergio, che è stata una grande scoperta, passando per Juan e Pizarro e concludendo col ritorno di Totti e Toni».
Una stagione comunque piena di emozioni. Quale è stata la partita che ha sentito di più?
«Forse quella con la Juventus».
La Roma del futuro va costruita attorno a Ranieri?
«Certo. Per anni Spalletti ha rappresentato alla grande
la nostra squadra. Ma larrivo di Ranieri è stato importantissimo.
Onore al merito».
Non vuole sbilanciarsi, ma il 28 marzo unocchiata a Roma-Inter per vedere quello che succede gliela dà?
«Non cè dubbio».