
IL ROMANISTA (M. GIAMMARIOLI) - Peccato ragazzi! Peccato ma prevedibile. Diciamocelo chiaramente: pensare di andare a riprendere lInter (e superare il Milan) è stato un sogno bellissimo alimentato dal crollo degli uomini di Mourinho e dagli infortuni che stanno falcidiando quelli di Leonardo. La realtà è ben altra; è la realtà di un calcio,quello italiano, modestissimo e ormai superato non solo da quello tedesco ma a mio avviso anche da quello francese.
Ce la battiamo con quello greco per non citare la Premier League e la Liga che sono da tempo troppo fuori dalla portata del nostro calcio che, come i grandi nobili decaduti, si fa vedere in giro con i vestiti di Armani (leggi Coppa del Mondo) ma quando torna a casa ha il tetto che fa acqua e la dispensa vuota. In mezzo a tanta miseria sono nate le nostre speranze di grandezza man mano alimentatesi da una fantastica cavalcata che , dopo un avvio disastroso, ci ha portato al terzo posto a due partite dallInter ma anche a due dal Milan con il quale siamo svantaggiati dallo scontro diretto. Pensate ,se avessimo vinto a Cagliari, a Napoli e a Livorno, saremmo soltanto a pari punti con un Inter che nelle ultime sei partite ne ha pareggiate quattro, vinta una e persa una.
Cosa voglio dire con ciò? Voglio semplicemente dire anche se si fosse concretizzata una realtà francamente onirica non saremmo in fuga verso lo scudetto ma soltanto in testa con lInter e con uno sfilacciato Milan ad un solo punto. Se poi vogliamo inserire un elemento positivo in questo dopo Livorno-Roma dellennesima occasione perduta, volgiamo lo sguardo a ciò che accade alle nostre spalle dove la Juve si fa rimontare tre reti dallultima in classifica e il grande Palermo degli ultimi tempi perde a Udine facendoci guadagnare un punto rispetto alla quarta classificata. Tutto ciò per dire che la posizione per laccesso diretto alla Champions che verrà è sempre salda e che verosimilmente potrà essere conservata abbastanza agevolmente nelle rimanenti dieci giornate di campionato a patto di evitare crolli che, al momento, appaiono impensabili. A questo punto la domanda sorge spontanea: discorso definitivamente chiuso per il vertice? E se la risposta è affermativa, di chi le colpe?
Metto volutamente tra virgolette lultimo sostantivo perché sarebbe ingeneroso colpevolizzare qualcuno per un campionato che,lo ripeto, viste le premesse, vede la squadra giallorossa saldamente terza a sei punti dallInter e a cinque dal Milan ma soprattutto con sette di vantaggio sulla quarta e otto sulla Juve quinta. Eppure... eppure qualcosa o qualcuno che non gira come qualche settimana fa cè; o meglio ci sono perché gli elementi in discussione sono più di uno a partire dal tecnico ed alla sua oculata gestione delle risorse disponibili per finire allormai permanente stato di precarietà di alcuni giocatori fondamentali come De Rossi. Lo ripeterò fino alla nausea che i meriti di Ranieri per aver riportato la Roma sul podio del campionato sono immensi ma la domanda è unaltra:può essere Ranieri il tecnico giusto per una Roma vincente in Italia e in Europa? Sarà questo linterrogativo che alimenterà il dibattito nei prossimi mesi. Per il momento pensiamo allUdinese, lasciamo
stare le tabelle ed auguriamoci a breve il rientro del Capitano. Io sono sempre quello che continua a sognare il trio Totti-Toni-Vucinic. Soltanto allora mi sveglierò.