IL ROMANISTA (G. PIACENTINI) - Roma-Milan è anche Ranieri contro Leonardo. Uno è il tecnico più navigato della serie A (il solo Reja è più anziano ma con la serie A non ha molta confidenza), laltro è il più giovane in assoluto con i suoi 40 anni. In pratica due generazioni a confronto, due modi diversi di intendere il calcio dentro e fuori dal campo. Ranieri è un "sergente di ferro", burbero in mezzo al campo, è schietto come tutti i romani e questo lo aiuta anche come comunicatore. Leonardo è il prototipo del "guardiolismo": è giovane, telegenico, colto, ha laria del classico bravo ragazzo.
Eppure se allandata Rosetti non fosse stato il dodicesimo uomo in campo per i rossoneri probabilmente oggi il brasiliano non sarebbe seduto sulla panchina milanista. Invece Leonardo non solo ha conquistato la Milano rossonera e culla il sogno di andare a strappare lo scudetto allInter, ma ha conquistato tutti, addetti ai lavori e non. Tra i suoi estimatori cè sicuramente Claudio Ranieri, che ieri in conferenza stampa si è prodotto in un grande elogio del collega milanista. «Leonardo - le sue parole - ha confermato di essere una persona molto intelligente, è un piacere ascoltarlo in televisione come quando faceva il commentatore. Adesso invece è un piacere ascoltare le sue analisi perché sono sempre centrate, lucide, pacate. Per questo è un personaggio che mi piace moltissimo, son contento che stia facendo un ottimo campionato e gli auguro tanta fortuna. Tranne che contro di noi».




