
IL ROMANISTA (T. CAGNUCCI) - E mo? E adesso chi carriva alla fine del campionato? Qui è un problema pure pensare di arrivare a Bari sempre se ci sono sopravvissuti al palo di Milito. Palo. Al novantacinquesimo.Hanno preso il palo. Cera un vecchio striscione della Sud che diceva:
Hanno preso il palo. Cera un vecchio striscione della Sud che diceva: "Quattro lettere, un amore, un lungo brivido in fondo al cuore". P-a-l-o. Da ieri a Roma è un nuovo modo per dirsi ti amo. Una vittoria così bella, così grossa, così rossa, così romanista, così nostra, ti porta a cose del genere, anche alla nascita di nuove forme damore, quelle per esempio tra un essere umano e un parastinco. Da domani è lunedì date tempo ai negozianti - vedrete gente andare in giro per Roma baciandosi ai semafori un parastinco. Probabilmente con dolcezza. Sopra ci sarà la faccia di De Rossi. O quella di Totti. O di Ranieri. O quella di uno qualsiasi degli eroi di ieri.
Sarebbe un modo per sopravvivere, per cercare di non pensare a quello che sta lì, proprio qui vicino, un
punto, un piccolo punticino: tutto. Sarebbe la cosa più normale rispetto a quello che è capitato ieri: troppo. È stata la più bella partita della Roma dal 17 giugno 2001. La più romanista. Perché rispetto a Lione e a Madrid hai battuto una squadra persino più forte, perché rispetto allEuropa hai battuto pure il potere di una certa Italia: ieri la Roma è stata più grande dellingiustizia, e di una grande ingiustizia. Una volta ci rubavano gli scudetti per un questione di centimetri, ieri hanno provato a farlo con almeno un paio di metri. Per noi adesso, però, è una questione di minuti: adesso che facciamo? Come ci arriviamo alla fine del campionato? Lunica cosa è andare, in apnea, romanisti come ieri. Stanotte hanno messo lora legale apposta per cercare di recuperare quel pezzo di vita che ogni tifoso della Roma ha lasciato al 95 sul palo. Non è unora in meno,
ma unora più vicina alla prossima partita, a quel punticino. Tanto adesso chi dorme più...