LA REPUBBLICA - La Roma accantona lutopia scudetto, concentrandosi su un terzo posto da difendere con le unghie. Questo il verdetto sigillato dal pareggio con il Milan, risultato che sembra non sorprendere nessuno allinterno dello spogliatoio, mentre lascia un po lamaro in bocca ai tifosi. La Juventus a meno otto, il Palermo a meno sei, questi i confini da controllare alle spalle di una squadra che mostra segni inequivocabili di stanchezza. «E sbagliato alimentare sogni scudetto, questanno il nostro obiettivo primario è tornare in Champions ».
Realista, Daniele De Rossi, volto di una squadra che è riuscita a collezionare il diciassettesimo risultato utile consecutivo in campionato, nonostante le assenze e nonostante gli acciacchi fisici dei titolari. De Rossi contro il Milan ha infatti ripreso una botta su una caviglia già malconcia, con la quale è costretto a convivere da settimane. Lo stesso Vucinic non è al meglio, ma continua a tirare la carretta di un attacco che ha perso i suoi pezzi migliori. È per fortuna tornato Toni, in campo una trentina di minuti giusto il tempo di far salire la squadra, dimostrando ancora una volta quanto può essere utile alla squadra.
E Toni, domenica prossima, a Livorno, partirà titolare, in attesa di Totti, che in questa settimana intensificherà il lavoro. Il capitano, però, dovrà allenarsi almeno un paio di settimane con regolarità, prima di potersi rimettere a disposizione di Ranieri. La Roma riparte quindi da Toni, aggrappandosi alla freschezza di questo ragazzone, intenzionato a ritrovare gol e minuti di gioco, con in testa il sogno mondiale da coltivare. «Non siamo nel nostro miglior momento spiega Montali ora riposiamoci due giorni, poi torneremo martedì di nuovo con il coltello tra i denti». Questa la filosofia di un gruppo che ha bisogno di nuove energie, perché da quattro mesi non si ferma e non ha ricambi. La corsa alla Champions è nel suo pieno, guai a mollare, anche solo di un centimetro.




