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IL ROMANISTA - E' durata solo unora e quaranta minuti lassemblea degli azionisti di Italpetroli, convocata in seguito alla richiesta di chiarimenti presentata dai sindaci e dai revisori dei conti e riguardante lapprovazione dellultimo bilancio. La richiesta è stata presentata direttamente alla proprietà perché a loro volta sindaci e revisori dei conti dovranno rispondere a Unicredit.
Ma in discussione cera anche il "rosso" del bilancio 2008 di Italpetroli, che non è stato colmato. Nulla
di fatto quindi per quanto riguarda la ricapitalizzazione della holding della famiglia Sensi che detiene il 67% della As Roma. Gli azionisti (51% Sensi, 49% Unicredit), riuniti ieri, hanno preso atto che la situazione
patrimoniale non è più sostenibile, dal momento che le perdite (33 milioni di euro a fine 2008) hanno superato un terzo del capitale sociale. Codice civile alla mano, questo significa che lassemblea è chiamata ad abbattere il capitale e ricostituirlo con un aumento. La riunione, come detto in precedenza, è stata riaggiornata in attesa di capire quali interventi intraprendere. Il clima, tra laltro, pare non sia stato affatto sereno. Durante
lincontro di ieri la discussione ha visto i soci su posizioni mai così distanti.
Il rappresentante di Unicredit avrebbe rilevato come, dato il mancato pagamento di alcune rate del debito, siano saltati i presupposti dellaccordo. Laccento va ora posto sul riassorbimento del debito e Unicredit, non disposta a immettere nuove risorse nella società per ricapitalizzare, sta facendo pressione sui Sensi affinché cedano gli asset.