Unicredit a Italpetroli: vendere asset

13/02/2010 alle 10:48.

IL ROMANISTA - E' durata solo un’ora e quaranta minuti l’assemblea degli azionisti di Italpetroli, convocata in seguito alla richiesta di chiarimenti presentata dai sindaci e dai revisori dei conti e riguardante l’approvazione dell’ultimo bilancio. La richiesta è stata presentata direttamente alla proprietà perché a loro volta sindaci e revisori dei conti dovranno rispondere a Unicredit.



Ma in discussione c’era anche il "rosso" del bilancio 2008 di Italpetroli, che non è stato colmato. Nulla

di fatto quindi per quanto riguarda la ricapitalizzazione della holding della famiglia Sensi che detiene il 67% della As Roma. Gli azionisti (51% Sensi, 49% Unicredit), riuniti ieri, hanno preso atto che la situazione

patrimoniale non è più sostenibile, dal momento che le perdite (33 milioni di euro a fine 2008) hanno superato un terzo del capitale sociale. Codice civile alla mano, questo significa che l’assemblea è chiamata ad abbattere il capitale e ricostituirlo con un aumento. La riunione, come detto in precedenza, è stata riaggiornata in attesa di capire quali interventi intraprendere. Il clima, tra l’altro, pare non sia stato affatto sereno. Durante

l’incontro di ieri la discussione ha visto i soci su posizioni mai così distanti
.



Il rappresentante di Unicredit avrebbe rilevato come, dato il mancato pagamento di alcune rate del debito, siano saltati i presupposti dell’accordo. L’accento va ora posto sul riassorbimento del debito e Unicredit, non disposta a immettere nuove risorse nella società per ricapitalizzare, sta facendo pressione sui Sensi affinché cedano gli asset.