Una follia che voleva essere al tempo stesso una sfida e una provocazione: sostenute, però, non dalle solite chiacchiere, che non costano nulla e perciò stesso sono larma preferita dei sapientoni cacadubbi, ma mettendo mano alla tasca. Operazione alla quale i medesimi appaiono sempre poco inclini. E qui, terrei a precisare, che laultima quotazione, il 12 contro uno, non mi ha scoraggiato: ho rincarato la dose, mettendoci su altri euri (tanto sono ricco!). Gli è, miei pazienti e rari lettori, che il sottoscritto è uomo pieno di difetti, peggio, di vizi e di peccati capitali (eccezion fatta per linvidia), ma ricco di caparbietà e di sciagurato coraggio. Non sono, tanto per capirci, quel che il gergo azzardistico romanesco affossa con lespressione core de latta. No, io non ho mai appartenuto alla schiera degli scommettitori punta e fuggi. No, io, devoto del trente-et-quarante, non ho mai ritirato la puntata vincente, ma sempre lho lasciata, rischiando tutto, sulla ripetizione. Insomma chi se ne intende può capirmi, gli altri vadano sul web -, io, cultore della serie, non potevo, a quel giuoco in cui la punta ha il minimo svantaggio sul banco, che esaltarmi nel paroli. Ed è esattamente quanto ho fatto, la scorsa mattina, sulla Roma, presso il clanda romano: per lappunto un paroli, diciamo pure, danticipo.
I cacadubbi attualmente si abbarbicano al crollo della serie Ranieri. Spiego cosè la serie. Chi di voi, almeno una volta nella vita, magari in compagnia della mogliera tremebonda, non ha varcato la soglia di un casinò? Chi di voi, tanto per mettere uno schizzo dadrenalina nel grigiore insipido dellesistenza, non è andato a provarci, sì, al tavolo verde? E allora, là, davanti allo scorrere dei colpi, scegliendo lechances semplici, bisogna pur decidersi: o rouge o noir, o pair o impair, o couleur o inverse.Ed è sempre, per i novizi, un bel problema. Esitano, titubano, si consultano con la compagna. Insomma, perdono tempo: la cosa più odiata dai poteri forti dellazzardo, che pretendono solo rapidità e ritmo. Un antico adagio del ramo sostiene:Lo stasso (giocatore) non deve prendere aria né tempo. Eh, già, non deve poter riflettere
E nemmeno noi, romanisti-onanisti, ci dobbiamo consentire pause di riflessione. Chi riflette è perduto. Ma voi credete sul serio che Mastro Claudio, in serie da venti colpi, si stia lambiccando il cervello sulle possibilità di cadere in alternanza, cioè, che dopo questi venti rossi, possa sbucare il nero? Ma per lamor di Dio, toglietevelo dalla testa. Un ricordo personale. Casino di Deauville, diciamo trentanni fa: provavo a rientrare da una forte perdita su prestito, udite udite, di Monsieur Barrière, grand patron della casa. Ero da sette colpi al nero, in serie vincente. Con lottavo, se non franavo nel rosso, avrei totalmente colmato il buco. Potevo tradire il mio nero? Mai. Ci restai ancorato, con la morte tra i denti. Alla prima fila, che è quella del nero, il croupier mise giù 39. Mi sarei voluto sparare: avevo otto punteggi contro, uno pari e uno, il 40, a favore. Chiusi gli occhi. Poi udiila cara voce:Quarante!.
Lemployé, che conosceva le mie ambasce , mi sorrise, dicendo:Oh, le jeu, monsieur, vous savez
.Sicuro, sapevo bene. Tanto bene che, tagliato il mio traguardo, feci su la vincita e andai a cambiare. Nellallontanarmi, udii la voce del croupier che annunciava lesito del colpo successivo:Le rouge gagne et la couleur perd
. Avevo fatto appena in tempo
Questo per dire che io, come Ranieri, non tradirò mai la serie per lalternanza. Siamo in serie? Ebbene, restiamoci. Tanta fede qualcuno dirà presso un tale che arrivò ad augurarsi una Roma in B, pur di sottrarla a un serto di brave signore angustiate dai debiti, avvinghiate alla Roma e, condannate a vita, a sperare nella grazia dei potenti? Certo: ribadisco e confermo. Al momento, però, a quel momento, non conoscevo ancora la grazia e la fortuna di Claudio. Sapete cosa disse Giulio Cesare, dalla riva di Taranto puntando verso la Grecia, al barcaiolo che esitava, spaventato dalla furia delle onde? Disse:Perge audacter. Caesarem vehis Caesarisque fortunam, che, tradotto, suona così:Procedi con coraggio. Tu porti Cesare e la fortuna di Cesare. E lo stesso tratto di mare guarda un po- che la ciurma di Claudio sta ora trasvolando verso limpegno di Atene.