IL ROMANISTA (G. PIACENTINI) - C'è stato più di un eroe domenica sera a Firenze. E se uno è giustamente (e non solo per il gol) Mirko Vucinic, laltro non può essere che Julio Sergio. Se la Roma ha portato a casa tre punti importantissimi il merito è soprattutto il suo, che ha inchiodato il risultato sullo zero a zero con quattro parate decisive prima del gol di Vucinic.
punti importantissimi il merito è soprattutto il suo, che ha inchiodato il risultato sullo zero a zero con quattro parate decisive prima del gol di Vucinic. «Due su tutte - ha spiegato Julio Sergio a fine gara nella zona
mista del Franchi - quella su Gilardino allinizio del secondo tempo e una su Pasqual, sempre nella ripresa. Questa è stata la più difficile perchè la palla ha cambiato direzione».
Parate che hanno portato punti pesanti, che a fine stagione possono fare la differenza. Erano anni che la Roma non aveva un portiere capace di garantire, da solo, un plusvalore di punti: ora ce lha. E per rendersene conto basta andare a vedere un po di numeri. Nella gestione-Ranieri, ad esempio, con Julio Sergio in porta sono arrivati in campionato 38 punti dei 44 totali. Le uniche volte che la squadra giallorossa ha vinto con un portiere diverso (Doni) è stato il primo novembre contro il Bologna allOlimpico e il 9 gennaio contro il Chievo. Partito come ultimo dei portieri, alle spalle addirittura di Artur e di Lobont, ha saputo conquistarsi la fiducia di Ranieri e di tutti i tifosi giallorossi oltre che dei suoi compagni, che ormai si fidano ciecamente di lui. «Questo è un gruppo bellissimo. Ho fatto un salto importante, dalla tribuna ad essere titolare e mi sono immediatamente guadagnato il rispetto di tutti i miei compagni, per me è stato fondamentale. Mi sembra di sognare».
Alcune prestazioni, come quella di Firenze, ma anche quella di Milano con lInter e nel derby, sono state letteralmente da incorniciare. E lui si sta prendendo tutte quelle rivincite che ha sognato in tre anni e mezzo passati tra la panchina e la tribuna. E a chi gli chiede se punta alla Seleçao, risponde con tutta la tranquillità del mondo. «A queste cose non penso. Io mi ricordo sempre tutti i mesi che sono stato in tribuna ed ora sono felice di vivere una giornata così. In questo momento avverto che lemozione dei tifosi quando ti incontrano per strada è travolgente. Ma sappiamo che le cose possono cambiare molto rapidamente, e per questo dobbiamo continuare a lavorare sodo». E continuando a lavorare sodo dovrebbe presto arrivare il rinnovo del contratto. Il suo procuratore, Alessandro Lucci, entro la fine della settimana dovrebbe incontrare il ds giallorosso Pradè per cominciare a parlare del suo rinnovo (e di quello di Taddei). Da Trigoria trapela ottimismo, nonostante squadre come Sampdoria e Genoa si siano fatte sotto con insistenza, così come da parte del giocatore, che ha una gran voglia di godersi il suo momento nella capitale. «Mio figlio è nato qui - conclude Julio Sergio - e sono felice. Se vado bene qui, il resto arriverà». E il resto, nel suo caso, potrebbero essere il rinnovo del contratto e la convocazione nella Seleçao.