Sensi, agli ex legali il round più importante

20/02/2010 alle 10:50.

IL ROMANISTA - Otto anni al servizio della Roma tra il 1992 e il 2000 e centodiciannove questioni trattate. Euro guadagnati, zero. Adesso, però, lo studio legale Lubrano potrebbe passare alla cassa. Con sentenza del 10 febbraio, la Corte Costituzionale ha ritenuto perfettamente legittimi i decreti ingiuntivi con cui il Tribunale di Milano aveva prima imposto ai Sensi il pagamento delle parcelle, e poi li aveva revocati sostenendo di essere incompetente a giudicare.

guadagnati, zero. Adesso, però, lo studio legale Lubrano potrebbe passare alla cassa. Con sentenza del 10 febbraio, la Corte Costituzionale ha ritenuto perfettamente legittimi i decreti ingiuntivi con cui il Tribunale di Milano aveva prima imposto ai Sensi il pagamento delle parcelle, e poi li aveva revocati sostenendo di essere incompetente a giudicare.

Il contenzioso tra lo studio, guidato da papà Filippo con l’assistenza del figlio Enrico, è bello datato. Per dirla alla Nick Hornby, siamo nella stagione 2000/01 e la Roma si sta avviando a scucire lo scudetto ai parenti poveri. Solo per questo, per tutti la vita è bellissima. Anzi, per quasi tutti. Per la famiglia Lubrano lo è un po’ di meno. Perché Franco Sensi decide di interrompere il rapporto con lo studio legale che fino ad allora aveva perorato le cause giallorosse in centodiciannove occasioni - Filippo settantotto volte, Enrico trentuno - senza prendere una lira.

Quando il rapporto con i Sensi termina, lo studio pretende il pagamento delle parcelle. Le parti provano a intavolare a più riprese una trattativa. L’ultima volta un paio d’anni fa, quando al tavolo siede Rosella Sensi. Ma la transazione non riesce. Si va in giudizio. I Lubrano, pur essendo romani, si rivolgono al Tribunale di Milano. La motivazione tecnica? Per loro, a decidere deve essere il giudice presso il quale hanno il cosiddetto "domicilio

professionale". E dunque Milano. La magistratura del capoluogo lombardo in un primo tempo accoglie le istanze dello studio legale, emettendo due decreti ingiuntivi. Poi però li revoca, dichiarando competente il Tribunale di Roma. Filippo ed Enrico Lubrano non si arrendono e tramite la Cassazione investono della decisione la Corte Costituzionale. Che il 10 febbraio dà loro ragione. Ora, lo studio chiederà nuovamente al Tribunale di Milano i decreti ingiuntivi. Dieci anni dopo, per i Sensi potrebbe essere venuto il momento di saldare i conti.