GASPORT (M. CECCHINI) - Più che gladiatori, samurai stanchi. La mutazione genetica produce un 2-3 che consegna gli ottavi di Europa League al Panathinaikos perché, dopo lharakiri dellandata, la Roma completa lopera con modalità simili a sette giorni fa. Modalità dolorose, sintende, visto che, passata subito in vantaggio grazie a Riise, in soli 35 si fa rimontare e trafiggere tre volte, salutando la qualificazione già nel primo tempo. Ne consegue che il secondo k.o, negli ultimi tre match, i sei gol subiti in questa mini-striscia e linterruzione della serie di vittorie casalinghe (14), suonino come un campanello di allarme per la squadra di Claudio Ranieri, tanto più che i greci nel loro campionato primatisti in ..
La chiave È la squadra giallorossa a cambiare più pelle rispetto allandata. I reduci di Atene, infatti, sono 6 contro 9 ma (oltre a Totti e Toni), lassenza chiave per la Roma è quella di Pizarro. Senza di lui la manovra non lievita, tantè che, col 4-2-3-1, si cerca più laggiramento sulle fasce che lassist in profondità. Eppure linerzia della gara si sposta subito a favore della Roma: Riise segna su punizione (deviata da Marinos) e si aprono praterie per le ripartenze. Manca però chi inneschi la miccia (Pizarro appunto), visto che De Rossi ha impacci in appoggio.
Tutto per tutto È la difesa però che non pare più impenetrabile, e così non sorprende che Ninis al 40 inneschi il pari, subendo uno sciocco fallo in area da De Rossi: rigore e gol. Ma luno-due è alle porte: lo stesso Ninis trafigge Doni da fuori area (43) e subito dopo lancia in profondità Cissé che, tenuto in gioco da Mexes, supera Doni da campione. Ranieri cerca rimedi nella ripresa lanciando il tridente Cerci-Vucinic-Baptista, con De Rossi mediano davanti alla difesa affiancato da Perrotta e Taddei. La mossa pare funzionare, visto che a Cerci va al tiro e Marinos salva sulla linea. Il gioco, però, non è mai lineare, tantè che le occasioni vengono in mischia. Su una di queste De Rossi accorcia le distanze in tap-in, ma è la Roma a tremare quando Katsouranis e Salpingidis colpiscono due volte i legni.
Pana astuto Titoli di coda. Il Panathinaikos, nonostante si schiacci troppo indietro, con Gilberto Silva amministra il finale, tornando a rendere più efficace quel 4-1-4-1 (con Simao davanti alla difesa ad anestetizzare Perrotta) che già dallinizio sembra la chiave interpretativa utile a far salutare lEuropa ai giallorossi. Missione compiuta. Quanto basta alla Roma per rimpiangere e riflettere: domenica a Napoli sarà vietato sbagliare.