REPUBBLICA - La magia si interrompe, la Roma si ferma dopo venti risultati utili consecutivi, perdendo l'andata contro il Panathinaikos per 3-2. I gol di Vucinic e Pizarro non bastano ad archiviare il passaggio del turno, rinviando il discorso qualificazione alla prossima settimana. La Roma non perdeva dal 28 ottobre, segnale preoccupante, ma ancora più preoccupante è l'infortunio di Julio Sergio, che tiene in apprensione i tifosi. Doni è apparso spaventato, fuori condizione e con uno scarso
Da capire se il tecnico darà fiducia a Doni anche domenica, con il Catania, o preferirà rischiare Lobont. «Abbiamo aspettato troppo- continua Ranieri - non siamo riusciti a chiudere la partita, non ci abbiamo messo attenzionee nel secondo tempo siamo calati tantissimo. Abbiamo preso due gol da palle inattive, ci siamo addormentati, ma fuori casa loro renderanno sicuramente di meno».
Tra una settimana, all'Olimpico, il ritorno. «Il rammarico è grandissimo, dovevamo chiuderla qui per poter affrontare con più calma Catania e Napoli. Non eravamo distratti dal campionato, saremmo stati sciocchi: il nostro obiettivo primario è l'Europa League. Menez? Ha bisogno di fiducia, perché le qualità ci sono».
Due gol in cinque minuti, distrazioni che la Roma non può permettersi. Fa autocritica Taddei. «Ci sono mancate concentrazione e cattiveria, dovevamo chiudere una gara che avevamo in mano. Siamo consapevoli di aver fatto malissimo, nel primo tempo non siamo riuscitia infilare tre passaggi di fila. Questo non è da Roma. Adesso pensiamo al Catania, poi al ritorno in casa: è finito il primo tempo, avremo altri 90 minuti. Loro possono contare su una bella tifoseria ma la nostra lo è molto di più».