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Ranieri: «Questa Roma non molla mai»

01/02/2010 alle 08:23.

IL ROMANISTA (M. MACEDONIO) - L'aveva definita una “buccia di banana”, Claudio Ranieri, alla vigilia. Che fosse una partita a rischio, il tecnico lo ha ribadito ieri in sala stampa. «Sapevamo delle difficoltà della gara. Il Siena ha coperto molto bene il campo, ma i ragazzi hanno saputo preparare la partita, pur mancando di punti di riferimento in avanti. Abbiamo fatto un ottimo primo tempo, imbattendoci in un Curci straordinario. Poi, ci siamo un po’ distratti e abbiamo preso gol su una palla inattiva, cosa che non doveva accadere.

Nel secondo tempo, il Siena è stato anche pericoloso con due contropiedi. Buon per noi che Julio Sergio ha fatto quell’intervento su Reginaldo e che Okaka ha messo a segno il gol». Riconosce il merito ai suoi giocatori, il tecnico romano. «Questa è una squadra che non si arrende mai, che vuole scalare la classifica e fare punti. Ha sofferto molto all’inizio del campionato e tutto quello che sta facendo è frutto della grande determinazione». Una citazione speciale è per Okaka. «Cosa gli ho detto dopo il gol? Non parti più”. E Pradè è svenuto. A parte gli scherzi, per lui l’esperienza inglese può essere un momento di crescita notevole. Glielo auguro perché è un ragazzo d’oro. Perrotta? Ha avuto problemi in settimana, l’ho sostituito per questo».

In difesa, la scelta è caduta di nuovo su Burdisso. «Mexes era fermo da più di un mese. Aveva giocato con il Catania, ho preferito farlo riposare. Giocando ogni tre giorni, ho la possibilità di fare ruotare un po’ tutti. La prova di Riise? Conoscevo il ragazzo, da quando, col Chelsea, affrontavo il Liverpool, dove giocava esterno alto. A Roma lui è cresciuto tantissimo. Anche Pit ha fatto bene».

E’ la prova che si sta costruendo un progetto? «C’è un bilancio in attivo – dice il tecnico – si spende per quello che si può, senza andare oltre. Lo ha detto anche Platini. E noi ci adeguiamo, senza illudere la gente. La Nazionale? L’ho letto sui giornali. Per il momento, però, sono il ct della Roma, dove sono tornato a casa. Ho sempre detto che a fine carriera mi piacerà allena e una nazionale. Sono orgoglioso che abbiano anche solo pensato a me per quella italiana».

Ora si è alla pari con il Milan. Se lo aspettava? «Vuol dire che la squadra c’era, ma esisteva un problema mentale. Una volta sbloccati – con fatica, perché non è stato semplice – le cose sono migliorate. Ora siamo al massimo. Ma dobbiamo continuare a spingere. La buona sorte continua ad assisterci? Aiutati che Dio t’aiuta. Io ho questo tipo di carattere, ma è importante che ce l’abbiano anche loro, i giocatori. E loro ce l’hanno. Quanto al secondo posto, ci sono molte squadre che stanno lottando per queste posizioni. Il campionato è nella sua fase cruciale, e noi siamo al centro del curvone». Tra e Vucinic, chi ci sarà contro l’Udinese? «Mi auguro tutti e due. L’importante è che chiunque entri, dia sempre il massimo per il bene della squadra».