
GASPORT (A. CATAPANO) - Papà, ci racconti una favola? Così ha messo a letto i suoi ragazzi, gli ha rimboccato le coperte e ha cominciato a leggere. «Cera una volta, quasi cinquantanni fa, una Roma che conquistò un trofeo chiamato coppa delle Fiere...». La storia ha tenuto svegli tutti fino allultima pagina, alla finale contro il Birmingham. «L11 ottobre 1961, un pomeriggio di sole, lOlimpico pieno. La Roma vinse 2-0».
Sogni «Papà è una storia bellissima» hanno detto esclamato i ragazzi con gli occhi sognanti. «Anche noi vogliamo vincere la coppa delle Fiere...». «Oggi si chiama Europa League, ci riusciremo, papà ve lo promette». E quando tutti hanno chiuso gli occhi, lui si è rimesso a lavoro, una notte a studiare come rimontare il Panathinaikos. Per scrivere unaltra favola. «Sarebbe anche ora, questa secondo me è la volta buona pronostica Giacomo Losi, il Core de Roma, capitano della squadra che vinse la coppa delle Fiere . Ranieri ha rigenerato la squadra, le ha dato una mentalità vincente». Quel trofeo è rimasto unico. «Era un altro calcio racconta papà Ranieri, io vorrei fare qualcosa di importante, di storico. E siccome laltro sogno è troppo grande, perché lInter è nervosa ma resta di un altro pianeta, ecco noi ci "accontenteremmo" di riportare a Roma un trofeo europeo». Ranieri sa che ci vuole unimpresa, anche stasera. Nella sua storia, otto volte la Roma si è trovata a rimontare una sconfitta di misura in Europa, e solo in quattro occasioni cè riuscita. Lallenatore ci tiene, lo ha promesso. «Quando ho detto di non sentirmi De Coubertin, intendevo questo: io voglio vincere, non partecipare».
Assenti e presenti «Va bene sognare prosegue Ranieri , ma ad un certo punto si deve anche passare allazione». E, dunque, sotto con il Panathinaikos. «Abbiamo le stesse possibilità di qualificarci, 50 e 50. Avremo bisogno della spinta del pubblico ( sono attese 40.000 persone, ndr) ». Roma convinta, ma incompleta. «Finora abbiamo dimostrato di sapercela cavare anche senza giocatori importanti». Pizarro e Julio Sergio non hanno recuperato, Toni (ieri è tornato a correre sul campo) e Totti sono lungodegenti. «Con Francesco non abbiamo perso tempo: rispettiamo la tabella di Mariani». Anche stasera, ci si aggrapperà a Vucinic (con accanto Cerci o Baptista). «Mirko è la nostra arma in più». Mentre, forse, si potrà dare un turno di riposo a quel mostro di Juan. «Il nostro Benjamin Button fa Ranieri . Quando è arrivato a Roma aveva 40 anni, ora ne ha 25...», ma questa è unaltra favola.