Ranieri da record

06/02/2010 alle 10:02.

IL MESSAGGERO (M. FERRETTI) - Diciotto risultati utili consecutivi. Quindici vittorie e tre pareggi, tra campionato e coppe. Claudio Ranieri può esser orgoglioso della sua Roma. E anche del suo lavoro, ovviamente. Dal 28 ottobre dello scorso anno, Udinese-Roma 2-1 (campionato) a Roma-Udinese 2-0 (Coppa Italia) di giovedì sera, una striscia da paura. Contro la squadra friulana, ad esempio, la Roma ha centrato la settima vittoria di fila tra campionato e coppe (dodicesima consecutiva all’Olimpico). Nel complesso, nove dei quindici successi sono stati conquistati in campionato, poi tre in Coppa Italia e tre in Europa League.

Il tecnico testaccino, comunque, non è nuovo ad imprese del genere. Nella stagione 1995/96, come riporta il sito LAROMA24.IT, la allenata da Ranieri arrivò a totalizzare 19 risultati utili consecutivi. Una serie che va dal 26 novembre 1995 (1-1 casalingo contro l’Inter) fino al 10 marzo 1996 (pareggio 1-1 a Bari). Tra campionato e coppa Italia undici vittorie e otto pareggi. E domani, al “Franchi” di Firenze, per un incredibile gioco del destino ci sarà proprio -Roma. E il sor Claudio tenterà di eguagliare se stesso.

Detto questo, va aggiunto che, statistiche alla mano, nel mirino di Ranieri c’è anche un altro obiettivo tinto di giallorosso: un risultato positivo a Firenze consentirebbe alla Roma ranieriana di avvicinarsi ancor di più alla serie positiva di 21 partite firmata da Fabio Capello nella stagione 2003-04. Una striscia cominciata con la finale di ritorno di Coppa Italia 2003 e chiusa con la sconfitta di campionato all’Olimpico (6 gennaio, 1-2) proprio contro i rossoneri. Ventuno risultati utili consecutivi con 15 vittorie e 6 pareggi.

I numeri indicano senza mezzi termini che Ranieri, arrivato a Trigoria all’inizio di settembre, ha operato una vera e propria rivoluzione. Culturale, in primis. E poi tecnico-tattica. La sua Roma gioca un calcio estremanente essenziale, fatto di un’accurata fase difensiva che mai rinuncia a quella offensiva. Il tutto con la ricerca costante dell’equilibrio, in ogni zona del campo e in ogni fase di gioco. Si può dare spettacolo anche concedendo occasioni zero agli avversari, ad esempio. Si possono vincere le partite anche gestendole, cioè facendo giocare gli avversari come vuoi tu. Contro l’Udinese, l’altra sera, la Roma ha dimostrato/confermato di aver maturato una consistente autostima che le consente di affrontare l’impegno, ogni impegno, con la convinzione di poter fare qualcosa di importante. Sul piano squisitamente tattico, la tenuta della difesa - ad esempio - non dipende esclusivamente dagli uomini (che sono gli stessi di prima, magari oggi più in condizione) quanto dalla loro disposizione sul terreno di gioco, con una maggiore copertura centrale legata alla posizione degli esterni più vicini ai due centrali. Del resto, se il modulo è lo stesso del pre Ranieri, cioè il che sembrava superato, vecchio e ormai inutile, vuol dire che le novità vere non sono principalmente tattiche ma psico-fisiche. E, sotto questo aspetto, i meriti dell’allenatore sono evidenti. Inequivocabili. Ranieri, tecnico dai modi spicci e diretti, una parola buona (talvolta esagerata) per tutti, con il metodo “io non guardo in faccia nessuno”, ha restituito pari dignità a tutti, traendo così il massimo da ognuno. E cementando ancor di più il gruppo, «il più bello mai avuto in carriera», come l’ha definito lo stesso Ranieri tempo fa, indossando a pennello i panni del callarostaro.