Ranieri dà la carica

17/02/2010 alle 10:14.

CORSPORT (G. D'UBALDO) - Ranieri carica. Ieri mattina l’ultimo allenamento a Trigoria prima della partenza per Atene. In campo fa freddo, temperatura vicina allo zero. Molti calciatori si proteggono con i zuccotti di lana. Il tecnico indossa un giubbotto nero, si av­vicina ai giocatori, parla, scher­za, fa un po’ di riscaldamento con loro. I giocato­ri sono ai primi movimenti, devono ancora sciogliersi. Ranieri li aiuta a farlo, entrando su­bito nel clima della partita di Atene: « Facciamo vedere a questi greci chi sono i romani! » ..

Qualcuno sorride, i tifosi che se­guono l’allenamento elevandosi dal muretto con l’aiuto di alcune pedane, si esaltano. Ranieri per la prima volta nella sua carriera di allenatore affronterà un impe­gno in Grecia. Lo teme e vuole che i giocatori non abbassino la guardia. Massima concentrazio­ne, dopo aver spinto i tifosi a so­gnare la Roma non può allentare la concentrazione: « E’ un mo­mento topico della stagione, non dobbiamo mollare! » , ripete ai giocatori durante gli esercizi di tecnica individuale.

Scherza quando si avvicina a Riise e Bur­disso dopo un contrasto: « Si è aperta una guerra tra Norvegia e Argentina dopo quello che hai detto » . Bisogna battere il ferro quando è caldo, ripete spesso e la Roma deve sfruttare al massi­mo questo felice momento. Ra­nieri si avvicina spesso a Julio Bap­tista, che in assen­za di avrà un’altra chance da titolare. Lo incita, gli chiede di insi­stere. Ha rilanciato anche lui. E poi Taddei, uno dei suoi punti fermi. All’inizio, quando era fuori for­ma lo ha portato in panchina. Adesso non rinuncerebbe mai a lui: «Rodrigo, ma quand’è che la ributti dentro? E’ tanto che non segni». E poi a Vucinic, uno che ogni tanto va stimolato: «Vai Mir­ko, voli, non ti serve neanche l’aereo».



Durante l’intero allenamento Ranieri parla con i giocatori. In­terrompe la partitella, spiega, corregge, invita a ripartire. Il tutto in un’ora mezza di lavoro intenso. In questi mesi il tecnico ha lavorato molto sotto l’aspetto psicologico, ha trasmesso alla squadra la sua carica, ha resti­tuito autostima ai giocatori. Un’opera capillare, svolta gior­no dopo giorno, anche sul cam­po. E’ riuscito a farsi seguire dal gruppo, imponendo le principali regole di meritocrazia. Con lui gioca chi è più in forma, anche i campioni più affer­mati possono anda­re in panchina o essere sostituiti. In allenamento nes­suno può permet­tersi di battere la fiacca. « Come vi allenate giocate » , ripete ai suoi uomini.

Ranieri non ha preclusioni. Esemplare il caso di Marco Motta. All’inizio Ranieri non lo vedeva. Tra i tre terzini destri veniva dopo anche Cicinho. Motta ha sempre conti­nuato ad allenarsi con impegno. Aveva le valigie pronte, il suo trasferimento al Manchester Ci­ty era cosa fatta. Ma dopo la par­tita contro il Catania in Coppa Italia Ranieri gli ha fatto un di­scorso: « Marco, non ti mando più via. Se continui a giocare co­sì avrai altre opportunità » . Se Motta continuerà su questi livel­li potrà sperare di tornare in Na­zionale.



Ieri pomeriggio Ranieri è in­tervenuto alla presentazione di un libro su . E ha parla­to del suo capitano ( ad Ate­ne non ci sarà): «
Vedere Daniele che corre dietro a Okaka per fe­steggiare il gol al Siena è un’immagi­ne che ho in testa. Daniele è speciale e trasmette le sue emozioni al grup­po. Per un allena­tore un giocatore come lui è impor­tante perchè ci mette passione. La sua duttilità è un dono, anche se è fuori posizione riesce a stare nel posto giusto al momento giu­sto. Potrebbe avere un futuro da difensore, alla Beckenbauer. E’ un romano atipico. Spesso i ro­mani sono un po’ strafottenti. Lo ero anch’io da giovane. Lui inve­ce ti dà sempre retta, impara e fa sempre quello che gli viene ri­chiesto. Mi è capitato di doverlo frenare anzichè spronarlo » .

Alla vigilia della gara contro il Panathinaikos sprona i suoi giocatori e tra una battuta e l’altra crea il necessario... pathos Non ci sarà influenzato e allora ecco l’incoraggiamento a Vucinic e Baptista attesi in zona gol