CORSPORT (G. D'UBALDO) - Ranieri carica. Ieri mattina lultimo allenamento a Trigoria prima della partenza per Atene. In campo fa freddo, temperatura vicina allo zero. Molti calciatori si proteggono con i zuccotti di lana. Il tecnico indossa un giubbotto nero, si avvicina ai giocatori, parla, scherza, fa un po di riscaldamento con loro. I giocatori sono ai primi movimenti, devono ancora sciogliersi. Ranieri li aiuta a farlo, entrando subito nel clima della partita di Atene: « Facciamo vedere a questi greci chi sono i romani! » ..
Qualcuno sorride, i tifosi che seguono lallenamento elevandosi dal muretto con laiuto di alcune pedane, si esaltano. Ranieri per la prima volta nella sua carriera di allenatore affronterà un impegno in Grecia. Lo teme e vuole che i giocatori non abbassino la guardia. Massima concentrazione, dopo aver spinto i tifosi a sognare la Roma non può allentare la concentrazione: « E un momento topico della stagione, non dobbiamo mollare! » , ripete ai giocatori durante gli esercizi di tecnica individuale.
Scherza quando si avvicina a Riise e Burdisso dopo un contrasto: « Si è aperta una guerra tra Norvegia e Argentina dopo quello che hai detto » . Bisogna battere il ferro quando è caldo, ripete spesso e la Roma deve sfruttare al massimo questo felice momento. Ranieri si avvicina spesso a Julio Baptista, che in assenza di Totti avrà unaltra chance da titolare. Lo incita, gli chiede di insistere. Ha rilanciato anche lui. E poi Taddei, uno dei suoi punti fermi. Allinizio, quando era fuori forma lo ha portato in panchina. Adesso non rinuncerebbe mai a lui: «Rodrigo, ma quandè che la ributti dentro? E tanto che non segni». E poi a Vucinic, uno che ogni tanto va stimolato: «Vai Mirko, voli, non ti serve neanche laereo».
Durante lintero allenamento Ranieri parla con i giocatori. Interrompe la partitella, spiega, corregge, invita a ripartire. Il tutto in unora mezza di lavoro intenso. In questi mesi il tecnico ha lavorato molto sotto laspetto psicologico, ha trasmesso alla squadra la sua carica, ha restituito autostima ai giocatori. Unopera capillare, svolta giorno dopo giorno, anche sul campo. E riuscito a farsi seguire dal gruppo, imponendo le principali regole di meritocrazia. Con lui gioca chi è più in forma, anche i campioni più affermati possono andare in panchina o essere sostituiti. In allenamento nessuno può permettersi di battere la fiacca. « Come vi allenate giocate » , ripete ai suoi uomini.
Ranieri non ha preclusioni. Esemplare il caso di Marco Motta. Allinizio Ranieri non lo vedeva. Tra i tre terzini destri veniva dopo anche Cicinho. Motta ha sempre continuato ad allenarsi con impegno. Aveva le valigie pronte, il suo trasferimento al Manchester City era cosa fatta. Ma dopo la partita contro il Catania in Coppa Italia Ranieri gli ha fatto un discorso: « Marco, non ti mando più via. Se continui a giocare così avrai altre opportunità » . Se Motta continuerà su questi livelli potrà sperare di tornare in Nazionale.
Ieri pomeriggio Ranieri è intervenuto alla presentazione di un libro su De Rossi. E ha parlato del suo capitano (Totti ad Atene non ci sarà): «Vedere Daniele che corre dietro a Okaka per festeggiare il gol al Siena è unimmagine che ho in testa. Daniele è speciale e trasmette le sue emozioni al gruppo. Per un allenatore un giocatore come lui è importante perchè ci mette passione. La sua duttilità è un dono, anche se è fuori posizione riesce a stare nel posto giusto al momento giusto. Potrebbe avere un futuro da difensore, alla Beckenbauer. E un romano atipico. Spesso i romani sono un po strafottenti. Lo ero anchio da giovane. Lui invece ti dà sempre retta, impara e fa sempre quello che gli viene richiesto. Mi è capitato di doverlo frenare anzichè spronarlo » .
Alla vigilia della gara contro il Panathinaikos sprona i suoi giocatori e tra una battuta e laltra crea il necessario... pathos Non ci sarà Totti influenzato e allora ecco lincoraggiamento a Vucinic e Baptista attesi in zona gol




