
CORSPORT (P. TORRI) - Laurelio e un gol partita. Tutto qui ad Atene, sponda Olympiacos, Champions League, girone eliminatorio, diciotto ottobre 2006. Protagonisti Rodrigo Taddei e Simone Perrotta. Due dei sette giallorossi che andarono in campo quel giorno (in più cera Vucinic in panchina). Laurelio diventò aurelio pubblico quella sera qui ad Atene, un dribbling che bisogna vederlo per provare a capirlo, una magia tutta brasiliana, Taddei lo faceva spesso in allenamento, Aurelio Andreazzoli, uno dei vice di Spalletti, lo sfidava da tempo a farlo in una partita vera, Rodrigo gli rispose con quella giocata che solo uno stinco di un avversario non trasformò in un gol da copertina di qualsiasi trasmissione di calcio. Che ce lo voglia riproporre qui allombra del
Del resto, il Taddei di oggi è il Taddei di allora, recuperato al cento per cento, uomo ovunque del centrocampo romanista, lo puoi mettere ovunque, destra, sinistra, trequartista centrale, lui risponde con quantità e qualità, sempre riconosciuta la quantità, un po meno la qualità che pure in quellaurelio ha il suo marchio di fabbrica.
«Limportante non è fare le giocate, quello che conta è vincere le partite e noi vogliamo provare a vincere pure qui» dice con un filo di voce il brasiliano che tutto sembra meno che turbato dal fatto che il prossimo trenta giugno gli scadrà il contratto con la Roma.
Il giocatore, a proposito, ha già parlato con il direttore sportivo Daniele Pradè, la dottoressa Rosella Sensi gli ha dato pubbliche garanzie, ma si sa come funzionano certe, finché non cè la firma, non si mai stare tranquilli fino in fondo, pur sapendo che ci sono diverse squadre italiane (in primis la Fiorentina) che allinventore dellaurelio già hanno dato ampie garanzie che non rimarrà disoccupato. Lincontro con la Roma per il nuovo contratto dovrebbe esserci allinizio della prossima settimana, chissà che non si possa risolvere tutto in quattro e quattro otto, magari puntando pure sugli ottimi rapporti con il procuratore del giocatore, Alessandro Lucci.
Non ha invece problemi di contratto imminenti Simone Perrotta (il suo è in scadenza a giugno 2011) che, qui ad Atene, nello stadio dellOlimpiacos ha realizzato uno dei suoi più importanti gol europei, discesa di Rosi sulla destra (sì, il Rosi che ora è a Siena), cross basso, solita incursione perrottiana conclusa con gol, gioco, partita e incontro, tre punti che di fatto vollero dire la qualificazione per gli ottavi di finale. Sabato scorso, allOlimpico, Ranieri ha concesso un turno di riposo al centrocampista campione del mondo, complice anche il mal di schiena che, poi, nei giorni successivi, si è trasformato pure in torcicollo, dolore che ieri sera gli ha fatto capire che non potrà essere della partita.
«Ho qualche problemino, sento un leggero fastidio alla schiena, in passato sono andato in campo anche in condizioni peggiori» spiegava ieri Perrotta prima di arrendersi, lui che daltronde non è mai stato uno che si è tirato indietro. Dopo aver risolto i problemi fisici con il fisioterapista Gigi Novello, è tornato a giocare su livelli eccellenti, riproponendo anche la sua candidatura per il prossimo Mondiale dove pagherebbe di tasca sua per esserci a difendere quel titolo vinto in Germania, unico giocatore della rosa lippiana ad andare in campo in tutte e sette le partite di quella trionfale cavalcata. Oggi dovrà rimanere a guardare, ma sa bene che tornerà utilissimo, come è stato finora, a Ranieri e alla Roma.